Un’amara riflessione affidata ai social è costata cara a un’infermiera dell’ospedale Perinei di Altamura (Bari). La professionista ha pubblicato un post su Facebook in cui ha definito “ingrata” una madre che, come previsto dalla legge, ha deciso di non riconoscere la sua bambina dopo il parto. Un gesto che ha suscitato sdegno e frustrazione nell’infermiera, la quale ha espresso il suo disappunto sul social network.
Tuttavia, il post non è passato inosservato. L’infermiera, con oltre vent’anni di servizio e madre a sua volta, dovrà ora rispondere alla commissione disciplinare. Il presidente dell’Ordine degli Infermieri di Bari, Saverio Andreula, ha dichiarato che “la nostra iscritta si è scusata e ha prontamente rimosso il post incriminato”. Andreula ha sottolineato la gravità delle affermazioni, ribadendo che il codice deontologico degli infermieri vieta espressamente di esprimere giudizi sugli assistiti.
L’episodio ha acceso un dibattito online, con alcuni utenti che hanno difeso l’infermiera, lamentando un presunto accanimento nei suoi confronti. Ma l’Ordine professionale resta fermo: “Le sanzioni previste in casi come questo vanno dal richiamo alla sospensione dall’ordine, il che significherebbe l’impossibilità di lavorare”. L’Azienda sanitaria locale di Bari, a cui l’ospedale Perinei fa capo, ha scelto di non commentare ulteriormente la vicenda, in attesa delle decisioni del tribunale per i minori sul futuro della neonata.
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