MELFI – “Un dialogo franco e cordiale, con buone prospettive per il futuro del distretto industriale di Melfi”, così ha commentato il presidente Vito Bardi l’incontro con l’A.D. Carlos Tavares del gruppo Stellantis tenutosi oggi a Melfi.
“Importante – ha dichiarato Bardi – è il riconoscimento del ruolo che lo Stabilimento di Melfi continua ad avere nelle politiche industriali del gruppo, con la conferma del Piano di produzione già annunciato e la prossima entrata in produzione della Jeep Compass Mild Hybrid che, a regime, determinerà un impegno produttivo con 15 turni su cinque giorni ridando sostenibilità sia produttiva che occupazionale allo stabilimento. Questa decisione potrebbe anche dare respiro alle aziende dell’indotto, un tema questo che sta al centro dell’attenzione del governo regionale” ha sottolineato il Governatore lucano.
Bardi ha altresì ribadito la disponibilità della Regione a fare la sua parte per rafforzare i fattori di competitività dello stabilimento di Melfi e dell’intero comparto industriale anche facendosi carico di sostenere parte dei costi relativi ai fabbisogni energetici. Sul punto si è riservato di presentare a breve una proposta. Il Presidente ha altresì ribadito l’impegno, di concerto con il governo nazionale, a valorizzare tutti gli strumenti che possono concorrere al rilancio del settore. Nel corso dell’incontro Bardi è stato altresì latore di una missiva del sindaco di Melfi in cui vengono rappresentate le preoccupazioni e i desiderata del territorio e l’impegno congiunto di tutte le istituzioni perché si continuino a valorizzare le competenze ed esperienze del distretto industriale, un settore fondamentale per l’economia e la società regionale.
potrebbe interessarti anche
Regione, Stellato torna nel centrosinistra
Salento, la politica piange Giacinto Urso: le parole di Minerva
Meloni, Fitto e Regionali: l'”Indipendenza” di Alemanno
Barletta, imprenditori a confronto sulle infrastrutture urbanistiche
Scontro sullo sciopero: Usb accusa Salvini, il ministro replica
Francavilla Fontana, crisi risolta: ecco chi rischia!