Il procuratore Marco De Paolis porta l’antinazismo nelle scuole di Oria

Il procuratore generale militare Marco De Paolis è stato ospite ad Oria, in occasione di una conferenza destinata all’attenzione degli studenti della scuola secondaria di primo grado Enrico Fermi. Il dottor De Paolis ha parlato a questo giovanissimo pubblico del proprio libro, intitolato “Io, cacciatore di Nazisti” e narrante la storia di come un giovane procuratore militare sia riuscito oltre quarant’anni dopo l’archiviazione dei fascicoli a fare luce sulle stragi compiute dai nazifascisti in Italia dopo l’8 settembre del ’43. Una presenza fortemente voluta dall’amministrazione comunale, che ha ospitato il tutto nella sala consiliare del comune.

 

Il procuratore generale militare Marco De Paolis: “Se vogliamo una classe dirigente futura consapevole dei valori su cui si fonda la nostra società, occorre partire dai ragazzi. Innanzitutto per far conoscere loro la nostra storia. Penso sia un momento importante per la loro crescita, ma anche un investimento per la crescita del nostro paese. Sono stato molto contento di constatare un grande interesse nonostante la difficoltà del tema. Non è facile parlare di un argomento del genere a ragazzi di 11, 12 o 13 anni. Mi sono però rincuorato notando le tante domande che mi hanno posto, alcune delle quali anche molto profonde. Il loro è uno spirito che mi fa ben sperare in chiave futura”.

Il vicesindaco di Oria, Michele Locorotondo: “Siamo stati orgogliosi di ospitare qui ad Oria il procuratore generale militare Marco De Paolis, che ha parlato alla platea studentesca della sua nuova creatura letteraria. Il procuratore ha ripercorso i tanti processi che hanno poi ricondotto alla scrittura delle atrocità compiute dai nazisti in Italia. Un tema sensibile e particolare, che ha però colto la sensibilità dei ragazzi. Il messaggio che viene fuori è il non accontentarsi delle verità che ci vengono narrate, ma di cercarla attraverso lo studio, l’approfondimento e la propria testa. Ringrazio il procuratore per la sua presenza e per questo messaggio, spero che i ragazzi ne facciano tesoro”.

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