CERIGNOLA – La differenza tra il Cerignola aggressivo e spumeggiante di Benevento e quello non capace di sfruttare la superiorità numerica contro il Monterosi rappresenta il vero problema della stagione gialloblù. Al “Monterisi” contro i laziali è venuta meno, ancora una volta, la continuità che si chiedeva a questa squadra dopo le ultime due ottime prestazioni e per dimenticare definitivamente la batosta di Castellammare. Invece, ecco un altro primo tempo non all’altezza: due gol presi a freddo, episodio accaduto per la quarta volta in stagione in casa, approccio molle contro un avversario sulla carta inferiore, questa volta però senza la reazione avvenuta il 27 gennaio contro il Crotone, quando una tripletta di D’Andrea valse una grande rimonta. Contro il Monterosi è maturata la quarta sconfitta stagionale in casa, dato negativo che non si verificava ormai da anni, con tanto di fischi e contestazione del pubblico. Soli due punti in quattro partite con la conseguenza di un silenzio stampa che ha fatto tanto rumore in una piazza che comincia a mugugnare con insistenza. Quello contro i laziali era un vero test di maturità, soprattutto psicologico, prontamente fallito da una squadra forte quanto incostante, mai capace di esprimere a pieno le proprie potenzialità. Nel momento positivo, ecco che tornano a galla i problemi: un Cerignola da 33 gol subiti non può che valere la sesta peggior difesa del campionato (meglio soltanto delle squadre in lotta salvezza), pura e semplice conseguenza di una stagione a corrente alternata.
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