Foto: Calcio Foggia 1920

I due volti del Foggia: solidità e poco feeling con il gol

FOGGIA – Quello di Mirko Cudini è un Foggia dai due volti e bastano due semplici statistiche per capire il perché: i rossoneri vantano la terza miglior difesa del campionato, ma allo stesso tempo contano sull’attacco meno prolifico, capace di realizzare finora soltanto 11 gol in 13 partite, stesso magro bottino di Brindisi, Catania e Giugliano.
Da un lato, quindi, la solida difesa capace di uscire indenne dalle sfide contro le tre attuali potenze del Girone C, ossia Juve Stabia, Benevento e Avellino, tre gare terminate 0-0. Dall’altro, appunto, il poco feeling degli attaccanti con la porta. Otto cleansheet ma anche sei partite senza gonfiare la rete.
In questi due mesi di stagione è emersa una caratteristica importante, il gruppo ha grande spirito di adattamento e questo non può che creare compattezza, Cudini lo sa ed ha fatto della difesa a cinque il suo cavallo di battaglia. I problemi nascono dalla trequarti in su, la squadra fatica a concretizzare la buona mole di gioco che spesso viene creata, specialmente da esterni freschi e di corsa come Garattoni e Vezzoni. Embalo e Tonin sono la coppia di riferimento di un Foggia spesso orfano di Beretta, con Tounkara non ancora al meglio delle sue possibilità e con la continua incognita Peralta, non più titolarissimo come nella passata stagione. In classifica i satanelli sono decimi ed in linea con l’obiettivo play-off, ma la vittoria manca dal 14 ottobre, ormai ben 5 turni fa.
La solidità è un valore aggiunto ma bisogna cambiare rotta in termini offensivi, per un Foggia che vuol essere più ambizioso serve ritrovare il feeling con il gol.

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