In Italia, la rinuncia alle cure per motivi economici è diventata una “tragedia sociale” che colpisce milioni di famiglie. Secondo i dati dell’Istat, ben 4,5 milioni di italiani sono costretti a rinunciare alle cure, e di questi, 2,5 milioni lo fanno perché non possono permettersi le spese necessarie.
Gianluca Giuliano, segretario nazionale della UGL Salute, ha commentato questa situazione in una nota, evidenziando come le lunghe liste di attesa abbiano di fatto escluso una larga fetta della popolazione dall’accesso a un’assistenza sanitaria che, secondo l’articolo 32 della Costituzione, dovrebbe essere garantita a tutti i cittadini.
Le recenti misure per ridurre i tempi di attesa per visite specialistiche e accertamenti diagnostici stentano a dare risultati concreti, lasciando il sistema sanitario in una situazione in cui cure e prevenzione appaiono sempre più come un miraggio. Giuliano ha avvertito che ci troviamo davanti a un vicolo cieco che porterà conseguenze negative a lungo termine, soprattutto a causa della mancanza di prevenzione.
La crisi non risparmia neppure il personale sanitario, con un numero crescente di medici e infermieri che abbandonano il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) alla ricerca di migliori condizioni lavorative e salariali all’estero. Molti, frustrati dalle difficili condizioni di lavoro e dal rischio costante di aggressioni, scelgono di abbandonare completamente la professione.
Secondo Giuliano, il Governo deve intervenire con urgenza per reperire risorse e rafforzare un sistema in difficoltà. È necessario fermare la fuga di medici e infermieri all’estero, rendere le professioni sanitarie nuovamente attrattive per i giovani e investire per migliorare le condizioni economiche e di sicurezza del personale. Senza interventi decisi, conclude il sindacalista, la sanità italiana non avrà un futuro.
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