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Galatina, 17enne pestato: Corona in Salento a caccia degli aggressori

L’ex re dei paparazzi a Noha tra tensione e battibecchi: “Famiglie criminali dietro la violenza”

GALATINA – Il caso del 17enne di origini tunisine selvaggiamente pestato da una baby gang nella stazione ferroviaria di Galatina continua a far discutere. A tenere accesi i riflettori sulla vicenda è Fabrizio Corona, che ha raggiunto Noha (frazione di Galatina) per girare una puntata del suo format “Falsissimo”, incentrato proprio sull’episodio che ha sconvolto l’opinione pubblica.

Corona ha documentato tutto sui suoi canali social, dalle riprese sotto il cartello di ingresso del paese (“Ops, siamo venuti a prenderli”) fino al tentativo di intervistare i presunti aggressori, adolescenti che nel video del pestaggio ridevano e incitavano mentre la vittima veniva colpita. “Siamo venuti a incontrare chi ha partecipato a una violenza gratuita e crudele, spacciata per contenuto virale sui social – ha scritto Corona –. Ma dietro tutto questo c’è un contesto familiare e sociale ben più profondo, fatto anche di famiglie criminali”.

Fabrizio Corona immortala il suo arrivo a Noha

Il blitz dell’ex re dei paparazzi ha innescato un po’ di trambusto: dopo aver seguito uno dei giovani fino al commissariato, dove si era rifugiato con la madre, Corona ha avuto un alterco con l’avvocato. Solo l’intervento delle forze dell’ordine ha evitato che la situazione degenerasse. Le autorità, informate in anticipo della presenza di Corona, hanno sorvegliato la zona per mantenere la calma.

Corona ha anche smentito che la vittima fosse affetta da disabilità, come inizialmente circolato, parlando di “una ricostruzione più complessa” che sarà oggetto dell’episodio di “Falsissimo” in uscita il 25 aprile. L’inchiesta promette “nuove verità” e ha già diviso l’opinione pubblica tra chi apprezza il tentativo di denuncia e chi critica l’approccio spettacolarizzante dell’ex re dei paparazzi.

Il pestaggio resta intanto al centro di un’indagine dei carabinieri, che stanno lavorando all’identificazione precisa di tutti i responsabili, mentre cresce la preoccupazione per il dilagare della violenza tra minori e per la diffusione di simili episodi sui social, come se fossero contenuti da intrattenimento.

Fabrizio Corona sul luogo del brutale pestaggio

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