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Forze dell’Ordine, Usmia: “Basta con la presunzione di colpevolezza”

“Lo Stato non può più indietreggiare: pugno duro, regole chiare e certezza della pena contro la criminalità violenta”

Le Forze dell’Ordine, da troppo tempo, subiscono una “presunzione di colpevolezza” che contrasta con l’art. 27 della Costituzione Italiana, dove si sancisce la presunzione di innocenza. È tempo di restituire fiducia e dignità al personale in uniforme, garantendo regole chiare e tutele adeguate. È l’appello di Usmia Carabinieri, l’Associazione Sindacale Militari Interforze Associati.

In una lettera, Salvatore Luongo, comandante generale dell’Arma, ha espresso il proprio sostegno ai Carabinieri lodando il loro servizio incessante e coraggioso a tutela della sicurezza del cittadino. Luongo ha sottolineato che la risposta più efficace alle critiche infondate su alcuni media resta la professionalità dimostrata sul campo.

Carmine Caforio, segretario generale di USMIA Carabinieri, ha ribadito l’urgenza di un intervento legislativo per contrastare le continue aggressioni alle Forze dell’Ordine e il dilagare della criminalità, fenomeni che minano la sicurezza sociale e alimentano la percezione di impunità.

Tra le iniziative del Governo, spicca la proposta di Guido Crosetto, ministro della Difesa, di un encomio solenne per il comandante della Stazione di Villa Verucchio (Rimini), che la notte di Capodanno ha fermato un criminale armato, salvando vite umane. La Premier Giorgia Meloni ha richiesto inoltre la copertura delle spese legali per il sottufficiale, segnalando attenzione verso chi opera in condizioni critiche e rischia procedimenti giudiziari.

La tragedia di Ramy, il giovane morto a Milano in uno schianto durante un tentativo di fuga dai Carabinieri, ha acceso il dibattito sull’operato delle Forze dell’Ordine. Caforio ha ricordato che il video dell’accaduto è stato fornito dalla stessa pattuglia, a dimostrazione di trasparenza e collaborazione con la magistratura. Tuttavia, afferma Caforio, le critiche di “improvvisati giuristi” e alcune figure politiche stanno generando una psicosi collettiva, paralizzando l’azione delle Forze dell’Ordine e minando la loro capacità decisionale.

Con parole forti e dirette, Caforio ha denunciato un clima ostile verso chi opera in prima linea, sottolineando che la sicurezza del Paese dipende da scelte coraggiose e da una politica capace di tutelare chi difende lo Stato. “Se il vento non cambia presto, si rischia di compromettere non solo la sicurezza, ma anche il futuro del nostro Paese”, ha concluso Caforio.

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