FASANO – Avrebbe violentato e abusato sessualmente di una bambina di appena 5 anni, sua nipote. Per questo, un 20enne residente in provincia di Brindisi è stato condotto in carcere dai carabinieri della compagnia di Fasano, che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del tribunale dei minori di Lecce su richiesta del pm Simona Filoni. I fatti contestati abbracciano un arco temporale di 4 anni, dal 2018 fino allo scorso giugno.
Abusi sessuali su minore: l’accusa della Procura
Secondo l’accusa, tutta da dimostrare, l’arrestato avrebbe più volte abusato “delle condizioni di inferiorità fisica e psichica della persona offesa ed approfittando delle innumerevoli occasioni in cui quest’ultima dormiva a casa della nonna paterna”. In una nota della Procura di Brindisi, si fa riferimento a “numerosi atti sessuali con una minore”, alla quale l’indagato “risulta legato da rapporto di parentela. I gravissimi episodi di violenza sessuale, reiterati per anni e dal contenuto sempre più invasivo, venivano consumati in tutte le occasioni in cui la minore restava da sola con il parente, non solo all’interno dell’abitazione in cui lo stesso abitava e che la piccola frequentava durante il fine settimana, ma anche allorquando la vittima si trovava in macchina con l’arrestato per essere accompagnata da altri parenti. Trattandosi di episodi commessi per più anni da parte di un soggetto dapprima minorenne (dall’anno 2018 fino al mese di novembre 2021) e poi maggiorenne, per gli abusi sessuali commessi dal giovane adulto da maggiorenne (per il periodo dal mese di novembre 2021 al mese di giugno 2022), procede la Procura ordinaria”.
A dare il via alle indagini, la denuncia della madre della piccola vittima ai carabinieri in seguito della rivelazione effettuata dalla bambina ad un’altra parente .Rivelazioni giudicate affidabili. Purtroppo.
“Le dichiarazioni della bambina – scrive la Procura – hanno consentito di accertare in maniera meticolosa e tombale il raccapricciante vissuto della piccola posto in essere ad opera del congiunto tanto che, a seguito della escalation delle aggressioni sessuali, la bambina non riusciva più a reggere il peso del suo vissuto tanto da desiderare di “liberarsi di quella cosa agghiacciante che la riguardava”, denunciando con dovizia di particolari tutto quanto era stata costretta a fare ed a subire con la minaccia di non raccontare nulla a nessuno, cui aveva fatto seguito il sentimento di paura e di vergogna per quanto accadeva e che di fatto avevano consentito all’uomo di reiterare, indisturbatamente, le sue perversioni ai danni della congiunta nella certezza che la stessa non avrebbe mai parlato. Occorre tenere alta l’attenzione sui minori e prevenire ogni forma di abuso in loro danno, attraverso – questo il monito – una attenta vigilanza da parte dei genitori e degli adulti cui gli stessi sono affidati, per evitare di esporli a crimini così deprecabili, idonei a provocare danni fisici e psichici difficilmente superabili. Si invita chiunque fosse a conoscenza di situazioni simili, che vedono come protagonisti di condotte violenze, in forma diretta o assistita i minori, soprattutto in ambito intra familiare, a sporgere denuncia alle Forze dell’Ordine”.
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