“La nostra storia, quella che ha visto Taranto e la sua provincia maltrattate e offese da tutti i governi degli ultimi dieci anni, è costellata di morti innocenti ed evitabili. Vuole che proseguano anche grazie alle sue scelte e ai suoi emendamenti? Non è accettabile, in quanto disumano, tale modo di gestire la cosa pubblica”. Lo scrive l’associazione Genitori Tarantini in una lettera aperta al ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto in riferimento all’emendamento approvato in commissione Politiche dell’Ue al Senato, in sede di conversione del decreto Salva Infrazioni.
La norma agevola la chiusura della procedura di infrazione sull’impianto siderurgico di Taranto per la mancata adozione delle misure necessarie a ridurre l’impatto ambientale dello stabilimento. “Non è sopportabile considerare l’acciaio più prezioso della salute o della stessa vita dei cittadini – sottolinea l’associazione -. E’ assolutamente censurabile il comportamento di un governo che si presentava diverso dai precedenti, e che valutiamo, sì diverso, ma in senso peggiorativo”.
L’associazione parla di “uno Stato italiano prono davanti alla grande industria; che concede, negando le disposizioni dei Tribunali, il permesso di svolgere attività illegali; che realizza una sorta di discriminazione ad personam tra sindaci dei comuni di questa democratica repubblica, limitando i poteri di un solo sindaco (quello di Taranto) rispetto agli altri. Andando in fondo, uno Stato – concludono i Genitori Tarantini – che procurerà tante altre malattie e morti, in particolare tra i bambini, vittime di uno strano modo di intendere la politica. Di quanto succederà a Taranto, ministro Fitto, lei sarà altamente responsabile”.
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