“La sanità pubblica italiana è a un punto di rottura: all’appello mancano 30.000 medici e 70.000 infermieri, un deficit che minaccia di compromettere gravemente l’assistenza ai cittadini. Nonostante l’allarme lanciato da mesi, il piano assunzionale promesso per alleviare la crisi è scomparso dalla manovra di bilancio, insieme ai fondi destinati agli aumenti salariali per il personale sanitario”, scrive in una nota Pier Luigi Lopalco, consigliere regionale.
“Questa scelta rischia di accelerare il progressivo smantellamento della sanità pubblica, aprendo le porte a un sistema sanitario a due velocità: uno per chi può permetterselo e un altro sempre più in difficoltà per tutti gli altri”, aggiunge Lopalco.
I sindacati, scesi oggi in piazza, chiedono interventi immediati per salvare il settore:
• Un piano assunzionale straordinario per coprire il gap di personale e garantire un’assistenza adeguata a tutti;
• Più investimenti in sanità, portando la spesa al 7,5% del PIL, come raccomandato dall’OMS;
• Aumenti salariali e migliori condizioni di lavoro per valorizzare il personale sanitario e attrarre nuove risorse.
“La salute non può diventare un privilegio per pochi. È ora che il Governo agisca con determinazione per difendere il diritto alla sanità pubblica e universale, prima che sia troppo tardi”, conclude Lopalco.
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