Discorso di fine anno, Mattarella: ” Uniti siamo forti!”

ROMA – Tradizionale discorso di fine anno del Capo dello Stato che si soffermato a lungo sul tema della pace. “Per conseguire la pace – ha spiegato Sergio Mattarella – non è sufficiente fare tacere le armi, ma coltivarne la cultura nelle nuove generazioni e tutto ciò dipende da noi. Pace intesa come vita migliore, vediamo e incontriamo la violenza nella vita quotidiana, spesso prevale la rivalità al confronto e al dialogo”

FEMMINICIDI
Sulla violenza ai danni delle donne:”L’amore è dono, sensibilità non altro, penso anche alla violenza verbale che sboccia sulla rete, penso alla pessima tendenza di identificare avversari come tendenza”
IL LAVORO
“Quello che manca, a condizioni inique con tante è inammissibili vittime”. Poi la sanità, Mattarella si è soffermato sulle Liste d’attesa troppo lunghe, scoraggiano”.

EMARGINAZIONE
“Gli ultimi, viviamo una società con la cultura dello scarto, affermare i diritti significa prestare attenzione alle esigenze degli studenti che hanno il diritto allo studio, gli universitari sono costretti a spendere ancora troppo per mantenersi lontano dalle loro città.”

TECNOLOGIA
Adesso con l’intelligenza artificiale che si alimenta si sta cercando una trasformazione epocale. Il grande balzo storico dell’inizio del terzo millennio, dobbiamo fare in modo che questa transizione resti umana.’

IL DIRITTO DI VOTO
“Dobbiamo dare tutti un contributo alla alla nostra Italia. Il diritto di voto non si manifesta sui social o rispondendo a un sondaggio. Non dobbiamo farci vincere dalla rassegnazione per timore che le difficoltà abbiano davanti, siano soltanto ostacoli ”

EVASIONE FISCALE

“Ritarda l’estinzione del debito pubblico e rallenta il nostro sviluppo, penalizzando tutti noi”

Infine facendo un invito a sostenere il concetto di solidarietà, il Capo dello Stato ha esortato gli italiani alla comunione d’intenti: “Uniti siamo forti”

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