“Il caso decontribuzione Sud è stata una coltellata al Meridione. Il ministro Fitto ripete gli errori commessi ai tempi del Fas, allora Tremonti svuotò le casse del Sud per pagare le multe degli allevatori del Nord. Ora siamo ai guai sul Fsc: si toglie al Mezzogiorno per coprire i tagli al Pnrr, che spesso riguardano investimenti del Nord. La mia firma ai referendum CGIL parla al futuro, dice che ci vuole giustizia sociale a maggior ragione in una società aperta, competitiva e digitale, con 4 milioni di lavoratori poveri che non arrivano a fine mese, senza dimenticare due milioni di disoccupati. Non ho votato il Jobs Act e non ho mai criticato chi seguì le indicazioni di Renzi. Ora non parliamo più di ieri ma aiutiamo la Cgil. La battaglia del Pd su salario minimo e sanità pubblica rafforza i diritti universali e apre il cammino a una nuova agenda sociale del partito. Il profilo culturale del Pd con Schlein rappresenta la vera alternativa in Italia al governo Meloni. Se il Pd, con il Pse, vince le elezioni la strada verso debito, difesa e fisco comune diventa un percorso possibile per le nuove generazioni. Se vincono le destre l’Ue si restringe e tornano i confini con il filo spinato”. Così Francesco Boccia, presidente dei senatori del Partito democratico.
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