“A Bari c’è evidentemente un sistema di potere che è riuscito a rimuovere ogni confine tra legale e illegale. A Bari e in Puglia c’è un gruppo di intoccabili a cui tutto è concesso, normalizzando anche fenomeni assolutamente patologici. Acquisire e utilizzare notizie riservate (come, per esempio, l’arresto di Alfonso Pisicchio) è un reato, ma sembra normale”. Lo dichiara Mauro D’Attis. vicepresidente della commissione nazionale Antimafia e commissario regionale pugliese di Forza Italia, commentando la notizia di un presunto messaggio inviato dal governatore Michele Emiliano ad Alfonso Pisicchio poche ore prima di essere arrestato, con il quale lo avrebbe avvertito di essere indagato ancora. A riferirlo sarebbe stato Pisicchio durante l’interrogatorio davanti al gip, mostrando la foto del presunto messaggio.
“C’è un sistema di potere che si fonda su incarichi e fiumi di danaro utili al consenso: è normale? Un sistema politicamente orientato attorno ad Emiliano e Decaro, a cui è concesso anche di salire su un palco e raccontare sorridendo di essere stati ricevuti a casa della sorella di un noto boss. Un sistema in cui i clan sono protagonisti della gestione di società pubbliche. È un dovere arginare una deriva pericolosa, fatta da “intoccabili”, da cerchi magici, dall’arroganza di chi pensa di regnare anziché amministrare la cosa pubblica. Non è una questione morale, è una questione democratica”, conclude D’Attis.
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