Le critiche mosse contro il credito d’imposta ZES sono puramente strumentali, secondo il Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto. Il Ministro ha dichiarato che l’ammontare degli investimenti presentati dalle imprese per accedere al credito dimostra il successo della misura, contrariamente a quanto sostenuto dalle opposizioni. “Il credito d’imposta Sud, nato nel 2016 con uno stanziamento iniziale di 617 milioni di euro, ha visto un aumento costante delle risorse, arrivando a 1,8 miliardi di euro per il 2024, la cifra più alta mai stanziata”, ha affermato Fitto.
Critiche e risposte
Nonostante l’ottimismo del Ministro, il senatore Mario Turco del MoVimento 5 Stelle ha definito la gestione della ZES unica un “danno incredibile” per le imprese del Sud, denunciando un ennesimo fallimento del Governo Meloni. Simile posizione è stata espressa dal deputato del Partito Democratico Claudio Stefanazzi, che ha accusato il Ministro di scaricabarile e mancanza di trasparenza.
D’altro canto, l’assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia, Alessandro Delli Noci, ha criticato duramente la percentuale effettiva del credito d’imposta fissata al 17%, definendola insufficiente rispetto alle promesse iniziali e potenzialmente dannosa per l’attrazione di nuovi investimenti.
Difesa del Governo
In risposta alle critiche, l’onorevole Dario Iaia, deputato di Fratelli d’Italia, ha difeso il provvedimento, sottolineando l’aumento degli stanziamenti e l’efficacia delle misure introdotte per evitare sprechi di risorse. Ha inoltre evidenziato l’importanza del tetto di spesa per garantire un uso responsabile dei fondi e prevenire abusi.
Successo o fallimento?
Il dibattito sul credito d’imposta ZES continua, con il Governo che difende i propri risultati e le opposizioni che denunciano inefficienze e promesse mancate. Il futuro degli investimenti nel Mezzogiorno resta incerto, ma la discussione prosegue con grande attenzione da parte di tutti gli attori coinvolti.
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