BARI – La scorsa notte, a seguito di mirato servizio di osservazione, agenti della Polizia di Stato di Bari hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, quattro soggetti, tutti con precedenti di polizia, ritenuti responsabili, in concorso, di furto aggravato, di resistenza a pubblico ufficiale, possesso ingiustificato di arnesi atti allo scasso, detenzione illegale di arma.
A seguito degli innumerevoli episodi delittuosi, nella fattispecie furti di motocicli di grossa cilindrata e mezzi furgonati, consumati nel recente passato, nelle ore notturne, in questo capoluogo, la Squadra Mobile della Questura di Bari ha effettuato una serie di attività volte a contrastare il fenomeno in argomento ed identificarne i responsabili.
Dalle prime risultanze investigative, nella serata appena trascorsa, l’attenzione degli investigatori si è focalizzata su un gruppo composto da quattro giovani i quali, tutti con ruolo definito e collaudato “modus operandi”, dopo aver avuto accesso a box di pertinenza di civili abitazioni, in questa via Fanelli, ove giungevano dapprima a bordo di autovettura, davano inizio alla loro azione criminosa: individuavano una moto di grossa cilindrata da rubare e nell’azione utilizzavano un altro motoveicolo in loro possesso, sopraggiunto nel luogo dove si consumava il reato.
Gli agenti della Squadra Mobile, quindi, intervenivano bloccando due dei sospettati a bordo di un’autovettura, mentre tentavano di allontanarsi dal luogo del crimine.
Gli altri due indagati si davano alla fuga, ma venivano immediatamente rintracciati presso le proprie abitazioni. Le conseguenti perquisizioni domiciliari hanno permesso di rinvenire e sequestrare arnesi atti allo scasso, centraline di motoveicoli e autovetture, ricetrasmittenti utilizzate per comunicare tra loro, nonché una pistola cal.9 con canna modificata, idonea a far fuoco e 13 cartucce dello stesso calibro.
Sulla suddetta arma si procederà ad effettuare le necessarie comparazioni balistiche per accertare il suo eventuale utilizzo in pregressi fatti di sangue.
Anche l’autovettura e la moto utilizzate per commettere il reato erano sottoposte a sequestro.
Tre degli arrestati sono stati tradotti presso il carcere di Bari, uno è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari.
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