Davide Diaw (foto SSC Bari)

Bari, Diaw: “Sogno la A, la pressione è un privilegio. Il gol? Spero sia il primo di alcuni”

IL GOL – “Sono contento per il gol, purtroppo non è servito a portare a casa i tre punti. Devo recuperare la forma ottimale, sto lavorando per raggiungerla il prima possibile. Spero che questo sia il primo di alcuni gol”.

IL TANDEM CON NASTI – “Siamo due attaccanti per certi versi simili, entrambi di movimento, entrambi dediti alla profondità. Lui è molto giovane ma è pronto per l’età che ha, è molto più avanti rispetto ad altri coetanei, in campo non sembra così giovane. Ha 20 anni, tanto di cappello per la personalità e la voglia che mette in campo. Al di là di chi gioca avanti, dobbiamo tutti mettere le nostre caratteristiche a disposizione del compagno, dobbiamo tutti conoscerci al massimo”.

L’INFORTUNIO – “Mi è dispiaciuto stare fuori perché arrivare in una piazza come Bari per me è un motivo di orgoglio e avevo da subito tanta voglia di dimostrare. Gli infortuni sono cose che capitano, sono da mettere in conto. E’ passato adesso, sono contento di essere tornato”.

LA SERIE A – “La Serie A è un sogno, tutti sognano di arrivarci e lo sogno anche io. Credo di poterci ancora arrivare, lo spero e farò di tutto per riuscirci finché giocherò a calcio. Evidentemente la A fin qui non me la sono meritata, ad oggi mi è mancato qualcosa per poterla giocare, magari può essere che non sia abbastanza bravo per giocarci. Non è però una cosa che mi assilla, anche perché fino a 24 anni giocavo tra i dilettanti e quindi fare la carriera che sto facendo è un motivo di orgoglio. L’obiettivo deve essere sempre quello di migliorarsi, io punto a quello, non so se poi ci riuscirò anche perché non sono più un ragazzino”.

IL SUO ARRIVO IN PUGLIA – “Io ho parlato con il mio procuratore prima di partire in ritiro: mi aveva chiesto se mi sarebbe piaciuta l’opzione Bari e io gli avevo dato la mia piena disponibilità. Poi si è aperto uno spiraglio per rimanere in A con il Monza, mi sono concentrato sul fare un buon ritiro. Le cose dopo sono andate diversamente, il Monza ha fatto altre scelte. A quel punto, appena arrivato il via libera da loro e dal Bari, sono arrivato”.

PRESSIONE – “Io sono tranquillo, ho la coscienza pulita perché cerco sempre di dare il massimo. Sono io il primo a volere tanto da me stesso, non mi preoccupa più di tanto la pressione della piazza. Qualcuno dice che la pressione è un privilegio, evidentemente mi sono meritato e conquistato la possibilità di giocare in una piazza come quella di Bari. Giocare davanti a tante persone è un orgoglio”.

IL BILANCIO – “Fino ad ora neanche noi siamo contenti dei punti raccolti. Se però analizzo il percorso, lo valuto positivamente: non ho visto una singola squadra che ci ha messo sotto per 90 minuti, al massimo solo per spezzoni di gara. Ci manca poco per vincere. E’ vero, abbiamo vinto solo una volta, ma fin qui abbiamo perso poco. Questo è un segnale positivo. La B è difficile, non basta la piazza o la squadra, non contano solo le qualità. Siamo sulla strada giusta, dobbiamo migliorare su determinati aspetti. Siamo a un passo dalla zona playoff e siamo a un passo dalla zona playout, dipende tutto dalla prospettiva con cui guardi il tutto. Tutto può cambiare in poco tempo, nel bene o nel male, ce lo dice la storia. Noi dobbiamo provare a vincere tutte le partite”.

LA REGGIANA – “E’ una partita come tutte, contro una squadra forte e organizzata che sta facendo un buon percorso e che come noi ha avuto delle difficoltà. Noi dobbiamo pensare a noi cercando di limare quei piccoli errori che ci hanno tolto qualcosa”.

LA RICERCA DI UN ALTRO ATTACCANTE – “Non mi ha dato fastidio, capisco le aspettative della piazza, capisco che nel periodo del mio infortunio volesse un altro attaccante. Io penso a quello che devo fare io, non mi sono mai fermato a pensare se la squadra abbia o meno bisogno di un altro attaccante. Se lo facessi toglierei concentrazione a quello che devo fare io”.

LA PROFONDITA’ – “La mia caratteristica principale è quella di attaccare la profondità, mi piace quel tipo di gioco lì”.

GLI AVVERSARI AFFRONTATI – “Ci sono anche gli altri in campo: noi fino ad adesso abbiamo incontrato squadre di ottimo valore che hanno costruito rose per cercare di vincere il campionato, non era facile incontrarle”.

I FISCHI – “I fischi li accettiamo, tutta la curva ci ha sostenuto dal primo al novantesimo. Alla fine non erano contenti dell’ennesimo pareggio e ci sta che fischiassero. Noi dobbiamo fare il possibile per riuscire a vincere, tanto che appena è finita la partita con il Como abbiamo subito iniziato a pensare alla Reggiana”.

IL GRUPPO – “Ho trovato un bellissimo gruppo, con i grandi che hanno accolto bene i nuovi arrivati facendoci capire come hanno vissuto questi anni. E’ un gruppo ottimo di bravi ragazzi, un gruppo che lavora. Ora ci manca soltanto il tornare a vincere”.

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