Le motivazioni della sentenza emesse oggi, martedì 3 dicembre, dalla Corte Costituzionale rappresenta un punto di svolta per il dibattito sull’autonomia differenziata. “È una bellissima sentenza che chiude definitivamente la partita dell’autonomia come devoluzione di blocchi di materie”, ha dichiarato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, conversando con i cronisti alla Camera. La decisione stabilisce che il ricorso all’articolo 116, comma 3 della Costituzione non può sostituire la procedura ordinaria prevista dall’articolo 138 per modifiche di ampio respiro alla Carta.
Secondo Emiliano, il pronunciamento della Corte impone che, per delegare singole funzioni alle Regioni, debbano essere rispettati rigorosi vincoli di sussidiarietà, necessità ed equilibrio economico. Tuttavia, ha aggiunto, le competenze attribuibili saranno limitate rispetto ai progetti ambiziosi di autonomia regionale avanzati negli ultimi anni.
“Il 116 comma 3 non serve a fare la devolution. Non può servire, la Corte Costituzionale ha detto che la Costituzione non lo consente”, ha concluso Emiliano evidenziando che qualsiasi modifica sostanziale dovrà seguire le regole ordinarie di revisione costituzionale.
L’intervento del governatore pugliese è avvenuto in occasione delle celebrazioni per i 30 anni della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, un contesto che ha reso ancora più significativo il dibattito sul futuro delle autonomie regionali.
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