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Assalti a bancomat in Abruzzo, condannati 3 foggiani e 2 cerignolani

Il Tribunale di Chieti ha condannato cinque persone per assalti ai bancomat con l’esplosivo, le cosiddette “marmotte”, messi a segno nel 2021. Le condanne vanno dagli otto mesi agli undici anni, le accuse sono di associazione a delinquere per commettere furti di auto, fabbricazione, porto, detenzione e utilizzo in luogo pubblico di ordigni esplosivi e di furto aggravato presso gli Atm di banche e Poste mediante utilizzo degli ordigni.

I colpi furono ai danni della Bper di Miglianico (Chieti) con bottino di oltre 40.000 euro; dell’ufficio postale di San Vincenzo di Guardiagrele (Chieti), con bottino di oltre 32.000 euro, e il tentativo di far saltare la cassa Atm della Banca di credito cooperativo Sangro Teatina di Canosa Sannita (Chieti).

Sono stati condannati: a 11 anni e due mesi di reclusione e 11.500 euro di multa Riccardo Masciavè (35 anni); a 9 anni, 5 mesi di reclusione e 9.500 euro di multa Girolamo Rondella (36); a 5 anni e tre mesi di reclusione e 5.000 euro di multa Giandomenico Palmieri (38), tutti di Cerignola. Nove anni e 5 mesi di reclusione e 9.500 euro di multa la pena inflitta a Roberto Russo, 23 anni, di Foggia, 8 i mesi di reclusione inflitti a Marco Conversano, 28 anni di Foggia.

Masciavè, Rondella, Palmieri e Russo sono stati assolti per non aver commesso il fatto per quanto riguarda la violazione della normativa in materia di esplosivi e condannati al risarcimento dei danni alle parti civili ovvero Bper e Poste Italiane, da liquidare in separata sede.

Il pubblico ministero Giancarlo Ciani, che ha coordinato l’inchiesta condotta dai Carabinieri, aveva chiesto 14 anni per Masciavè, sette anni per Conversano, 12 anni e cinque mesi ciascuno per Russo, Rondella e Palmieri. Nei mesi scorsi per gli stessi fatti altre tre persone, pugliesi, erano state condannate sempre a Chieti nel processo con il rito abbreviato.

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