Foto Emmanuele Mastrodonato

Inchiesta Foggia, auto di un tifoso incendiata perché rifiutò di contestare Canonico

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Non solo calciatori e dirigenti. Le ricostruzioni effettuate dagli inquirenti nell’ambito dell’operazione che ha condotto all’arresto di quattro persone nella giornata di oggi, accusate di intimidazioni ed estorsioni a tesserati e dirigenti del Foggia calcio, avrebbero portato a galla una disputa all’interno del tifo organizzato rossonero.

Nel mirino degli inquirenti, infatti, sarebbe finito anche un episodio risalente al marzo del 2024, quando venne distrutta l’automobile di uno degli uomini di vertice della Curva Sud del tifo rossonero con l’utilizzo di materiale esplosivo. Chiamato per sommarie informazioni dai carabinieri, la presunta vittima avrebbe attribuito la colpa dell’incendio ad un guasto del sistema elettrico dell’autovettura. Una ricostruzione, però, che contrasterebbe con le intercettazioni rilevate dagli inquirenti, nelle quali la persona offesa avrebbe manifestato i propri sospetti nei confronti di altre persone.

Secondo la Polizia Giudiziaria, infatti, la vettura sarebbe finita nel mirino di Marco Lombardi, indagato per associazione mafiosa e posto agli arresti domiciliari in via cautelare, il quale avrebbe effettuato dei sopralluoghi nei giorni precedenti insieme a Fabio Delli Carri e Danilo Mustaccioli, anche loro arrestati. Dai rilievi, infatti, si evincerebbe un vero e proprio piano per colpire l’auto dell’esponente della Curva Sud.

Dell’esecuzione del piano si sarebbe incaricato Massimiliano Russo, arrestato nel corso dell’operazione condotta nella giornata di oggi, insieme ad un minorenne, come emerso dalle intercettazioni. Alla base del gesto vi sarebbe stato il rifiuto della presunta vittima di contestare l’operato dell’allora presidente dei rossoneri Nicola Canonico, come si legge negli atti di indagine.

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