“La grave vicenda che si sta consumando in Puglia sull’Acquedotto pugliese è gravissima. Il Governo ha impugnato la legge regionale con una foga senza precedenti, in un contesto in cui è sempre più evidente la pressione politica del Dipartimento per gli Affari europei. È tornata la solita vecchia destra che fa sponda ai gruppi di interesse economici, che non si arrendono all’idea che possano esserci aziende pubbliche in grado di gestire efficientemente e a costi contenuti un bene pubblico come l’acqua”. Così Francesco Boccia, presidente dei Senatori del Partito Democratico, a Casamassima (Bari) per un’iniziativa elettorale in vista delle prossime elezioni europee dell’8 e 9 giugno.
”Dopo aver visto l’impugnativa del Governo Meloni, mi è tornata in mente la prima azione fatta da Assessore del Comune di Bari, nel 2004, nella prima giunta Emiliano: una lettera formale all’allora Presidente della Regione Fitto, in cui chiedevo di fermare il processo di privatizzazione e di rafforzare il carattere pubblicistico di Aqp. Bari in quegli anni non aveva nemmeno la distinzione tra fogna bianca e nera. Solo chi l’ha vissuta sa cosa è stato fatto in questi vent’anni”, aggiunge.
”Erano i tempi del Governo Berlusconi con il Ministro dell’economia Tremonti che spingeva con lo stesso Fitto per le privatizzazioni. E c’erano le solite spinte dei grandi gruppi di settore. Ieri come oggi. Ma per fortuna la sinistra mandò a casa la giunta Fitto e con Vendola Presidente la storia cambiò, così poi con Emiliano che, con l’aiuto del Pd al governo, ha allungato le concessioni fino al 2025. Torna però la destra al Governo e torna l’ossessione della privatizzazione”, spiega Boccia.
”Dopo vent’anni siamo ancora lì, provano a privatizzare la gestione di Aqp, impugnando la legge regionale sull’altare di una pronuncia di un’autorità che dovrebbe essere indipendente ma che di indipendente ha sempre meno. Su questo dopo il 9 giugno apriremo in Parlamento una discussione seria sulla terzietà effettiva di alcune autorità di regolazione sempre più piegate alle esigenze del governo e di alcune dinamiche che faremo diventare oggetto di dibattito pubblico. Non resteremo inermi di fronte a questa vicenda, saremo come vent’anni fa, sempre dalla stessa parte a difesa dei beni comuni dei pugliesi”, conclude Boccia.
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