“Da mesi assistiamo a continue fermate improvvise, che mettono a serio rischio la salute e la sicurezza dei lavoratori e degli impianti”, comincia così una nota della FimCisl.
”Nella fattispecie, la gestione a tre altiforni risulta inadeguata poiché i materiali per sopperire alle esigenze di marcia degli impianti, scarseggiano o vengono adattati simili non conformi come: le aste a forare che vengono tagliate e risaldate per recuperare i pezzi integri facendo perdere la conformità delle stesse aste, la massa a tappare che viene utilizzata, spesso risulta non idonea e quindi non conforme alle caratteristiche del materiale che dovrebbe essere utilizzato, la mancanza dei provini loppa e ghisa, le rigole vengono riparate in estrema esigenza poiché il materiale refrattario risulta insufficiente e oltre a tali problematiche si aggiungono i locomotori che risultano insufficienti e alcuni di loro inefficienti”, prosegue la nota.
“Inoltre, il continuo variare di materie prime, non fa altroc h e destabilizzare i valori e i trendd i marcia, facendo così scaturire eventi pericolosi da gestire come l’evento emissivo dell’altoforno/4 in data 18/07/2023 ed altri in precedenza. Tutto questo mette a serio rischio l’incolumità dei lavoratori, che sono costretti ad effettuare ripetute attività straordinarie a temperature insostenibili su impianti classificati ad alto rischio”, continua la FimCisl.
”Ad aggravare la situazione, ci sono seri problemi agli impianti di climatizzazione dei punti di refrigerio in AFO/1 (vedi richiesta di intervento del 14/07/2023) e di AFO/2, nonostante il D.Lgs.81/08 impone al datore di lavoro ad evitare situazioni di stress termico e garantire il benessere dei lavoratori (MICROCLIMA). Tale condizione, oramai insostenibile, viene esasperata dalla mancanza dei bus interni, che puntualmente abbandona i lavoratori alle fermate dopo aver espletato il loro turno di lavoro, facendoli così, rimanere altro tempo all’interno dello stabilimento e, addirittura, perdere i bus esterni per il loro rientro alle proprie abitazioni”.
In merito a quanto su denunciato, invitiamo l’azienda ad intervenire tempestivamente a risolvere definitivamente suddette problematiche in quanto vengono violate le “normali” procedure previste dalle attuali normative. In mancanza di un immediato intervento, non esiteremo a denunciare agli enti esterni di pertinenza tale scellerata condizione degli ambienti di lavoro”, conclude la nota della FimCisl.
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