Quattro persone, di età compresa tra i 38 e i 69 anni, due delle quali con precedenti penali, sono state denunciate dai carabinieri a Canosa di Puglia, nel nord Barese, per violazione delle norme contenute nel testo unico per l’ambiente.
Si tratta dei gestori di autoparchi, che si trovano a ridosso della statale 93, nella zona industriale di Canosa e nella frazione di Loconia, estesi per una superficie complessiva pari a 110mila metri quadrati e del valore di 3 milioni e mezzo di euro, in cui sono state riscontrate anomali.
In base ai controlli svolti dai militari, supportati dai colleghi dello squadrone Cacciatori di Puglia e dai forestali, gli autoparchi in cui venivano parcheggiati mezzi di vario tipo e stipate parti meccaniche oltre a carrozzerie di vecchie auto, erano tutti privi di sistemi di impermeabilizzazione del suolo, di griglie per la raccolta delle acque e di appositi impianti per la depurazione e la disoleazione utili a trattenere residui di oli e idrocarburi altamente inquinanti.
Dagli accertamenti è emerso che alcune automobili erano presenti nelle aree sequestrate da anni con residui di batterie, oli e carburanti che venivano assorbiti dal terreno. I gestori, un 38enne, un uomo di 69 anni, un altro di 54 e un 62enne, tutti di Canosa, non avevano contezza né del danno ambientale che stavano commettendo né delle conseguenze per la salute dei cittadini. L’operazione è inserita nelle attività di controllo del territorio e di contrasto ai reati ambientali.
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