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WWF: “Lo strano caso del Parco nazionale del Gargano”

“L’Ente è ancora privo di consiglio direttivo, regolamento e piano a trent’anni dalla sua istituzione”

“L’Italia può contare su un sistema articolato di aree protette che comprende 25 parchi nazionali, strumenti fondamentali per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale. Tuttavia, una gestione efficace di queste aree è tutt’altro che scontata”, scrive in una nota il WWF Italia.

“A dicembre 2024, dieci parchi risultavano privi del consiglio direttivo, organo fondamentale per il governo degli Enti secondo la Legge quadro n. 394/1991. Tra i casi più emblematici figura il Parco Nazionale del Gargano, istituito nel 1995 su un’area di 121.118 ettari distribuita in 18 comuni della Puglia”, evidenzia la nota.

“Dal 2020, il Parco è privo del consiglio direttivo. Pasquale Pazienza, nominato presidente nel 2019, ha esercitato il suo mandato quasi interamente senza consiglio, scaduto il 16 giugno 2020 e mai più rinnovato. Anche il mandato dello stesso presidente è scaduto il 6 agosto 2024, prolungato fino al 20 settembre 2024 tramite prorogatio”, spiega il WWF.

“Terminato anche questo periodo, invece di provvedere a nuove nomine, il Ministero dell’Ambiente ha scelto di affidare il Parco a un commissario straordinario, individuato ancora in Pazienza, che è rimasto in carica fino al 31 dicembre 2024 e successivamente riconfermato con proroghe fino al 30 giugno 2025”.

“Problemi si sono registrati anche nella direzione tecnica: la direttrice nominata nell’aprile 2020 non è stata confermata pochi mesi dopo, con motivazioni che la giustizia amministrativa ha successivamente ritenuto infondate”, aggiunge il WWF nella nota.

“A trent’anni dall’istituzione, il Parco resta privo dei principali strumenti previsti dalla legge: il regolamento e il piano pluriennale economico e sociale. Secondo la normativa, questi strumenti avrebbero dovuto essere approvati entro due anni dalla fondazione. Nonostante decenni di ritardi, il Ministero non ha mai attivato i poteri sostitutivi previsti dall’articolo 12 della legge, lasciando il Parco senza strumenti fondamentali di pianificazione e gestione”.

“Con la scadenza a giugno dell’attuale proroga, si apre nuovamente l’interrogativo: il Ministro procederà finalmente alla nomina di un Consiglio direttivo e di un Presidente con comprovata esperienza nella gestione di aree naturali protette? Saranno imposti tempi certi per dotare finalmente il Parco degli strumenti necessari? Oppure si assisterà a un nuovo commissariamento, magari senza il coinvolgimento di figure già parte della gestione precedente?”, conclude la nota del WWF.

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