BARI – Centomila aziende pugliesi e 385mila addetti per lo sviluppo dell’economia circolare e la valorizzazione degli scarti di produzioni.
Se n’è parlato nella sede di Unioncamere Puglia nella presentazione del progetto Pec, la Puglia per l’Economia Circolare. Nei giorni caratterizzati dall’impennata dei prezzi delle principali fonti energetiche prende vita l’adozione di un modello che potrebbe assicurare più autonomia ed efficienza logistica a cittadini e imprenditori, secondo le indicazioni della presidente della commissione Europea Ursula Von der Leyden che ha annunciato un piano di emergenza per la sicurezza energetica dell’Unione».
Si stima, difatti, che il PIL dell’Unione aumenterebbe di un ulteriore 0,5% entro il 2023, con la creazione di più di 700mila posti di lavoro, secondo le previsioni del Nuovo Piano d’azione per l’Economia Circolare dell’Unione Europea.
Secondo Ecocerved si producono 16 milioni di tonnellate di rifiuti, ma sono solo 1100 le imprese che producono sottoprodotti che vengono immessi di nuovo nel sistema.
Il nuovo piano punta ad incrementare questi numeri e a sviluppare quelle pratiche che permetterebbero la riduzione degli sprechi e un notevole risparmio di fonti energetiche, tema particolarmente importante in un periodo che appena uscito dalla pandemia ha dovuto fare i conti con un conflitto che sta minando le economie di intere nazioni.
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