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Tribunale, assistente Lis per 32 ore per alunno con disabilità ad Altamura

Una ordinanza della prima sezione civile del Tribunale di Bari ha messo fine a “una condotta discriminatoria” ai danni di uno studente di Altamura, in provincia di Bari, con alcune disabilità. Un atto che consentirà al ragazzino di poter contare sulla presenza di un assistente Lis, la lingua dei segni, per le 32 ore settimanali previste dal suo Pei, il piano educativo individuale, che la Città metropolitana di Bari e la Regione Puglia avevano ridotto a 12. È quanto rende noto l’Amaram Aps, l’associazione malattie rare dell’Alta Murgia, spiegando che è stato accolto il ricorso presentato da una famiglia di Altamura che si è battuta per il “riconoscimento di 32 ore settimanali di assistente alla comunicazione in lingua dei segni per il figlio”. La decisione del tribunale risale allo scorso 3 gennaio ma è stata resa nota solo oggi.

“Nonostante il piano educativo individualizzato redatto dall’istituto scolastico per l’anno 2024/2025 prevedesse la presenza di un assistente Lis per coprire l’intero orario scolastico, la Città metropolitana di Bari e la Regione Puglia avevano inizialmente proposto solo 12 ore settimanali, in risposta alla richiesta dell’istituto”, si legge in una nota dell’associazione che evidenzia come il Tribunale abbia “ordinato che le 32 ore previste dal Pei vengano garantite” e ha sottolineato “l’importanza del diritto all’istruzione e del supporto adeguato per gli studenti con disabilità”. Nel provvedimento si ricostruisce che la Città metropolitana avrebbe ignorato il piano educativo stilato per lo studente iscritto al primo anno di scuola superiore, comunicando che “il monte ore assegnabile a ogni studente era limitato a 12 ore settimanali”. “Una condotta – prosegue il Tribunale – in contrasto con le prescrizioni poste dalle normativa nazionale e sovranazionale a tutela dei diritti fondamentali all’istruzione e allo studio delle persone affette da disabilità”. Da qui la decisione di assegnare le 32 ore settimanali previste dal Pei e la condanna della Città metropolitana di Bari e della Regione Puglia al pagamento delle spese del giudizio. (ANSA).

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