Torre Santa Susanna, omicidio D’Errico: “fiducia in magistratura e forze dell’ordine”

TORRE SANTA SUSANNA – Deceduto in ospedale, dopo ore di agonia, a causa di una mortale ferita da arma da fuoco. Era la notte tra il 12 e il 13 febbraio:  una drammatica vicenda che, al netto dell’arresto di un 24enne, presenta ancora alcuni punti oscuri.

Per questo, la famiglia di Luca D’Errico, il 31enne morto a causa di un proiettile che lo aveva raggiunto alla nuca in una notte di febbraio, “ripone piena luce nel lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine”.

In queste ore, la famiglia D’Errico, attraverso il proprio legale, l’avvocato Michele Iaia del Foro di Bari, “fa presente che il figlio Luca era persona totalmente incensurata, estranea da qualsivoglia contesto criminale e senza alcun carico pendente”.

E sono sempre i cari di Luca ad esprimete “totale fiducia nella Magistratura e nelle Forze dell’Ordine ed attende gli esiti delle indagini affinché sia fatta luce sull’accaduto, riconoscendo alla giustizia il suo valore restitutivo della verità evidenziando come il proprio congiunto si fosse distinto per la grande bontà d’animo manifestata verso il prossimo e per l’infaticabile attaccamento verso l’onesto lavoro, caratteristiche che lo hanno reso destinatario di commoventi manifestazioni di affetto e amore profondo da parte di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo e anche di chi, attraverso la sua volontà di donare gli organi, ha potuto riabbracciare la vita”.

Omicidio D’Errico: le indagini della Procura di Brindisi e della DDA

Per l’omicidio del 31enne, è stato arrestato un giovane di Torre Santa Susanna, accusato di aver premuto il grilletto. Si tratta di Salvatore Carluccio, 24 anni, il giovane che abitava nell’abitazione di via dei Mille dalla quale è partito il colpo di pistola che ha raggiunto Luca, che si trovava in strada con alcuni amici. Carluccio, davanti ai carabinieri, si era giustificato dicendo che temeva di essere ucciso. Non si sa bene da chi, né per quale motivo. I militari, che hanno stretto il cerchio in tempi rapidi, lo avevano arrestato per omicidio volontario, sequestrando una pistola calibro 9×21 su cui sono in corso tutti gli accertamenti del caso. Nel frattempo, però, l’indagine, portata avanti dalla Procura di Brindisi e dalla Direzione distrettuale antimafia di Lecce, prosegue e si cerca di capire quale sia stato il movente dietro ad un delitto che, al momento, appare inspiegabile. Detto della fiducia della famiglia del 31enne nel lavoro degli inquirenti, bisogna sottolineare, ancora una volta, come proprio la morte di Luca potrà consentire ad altre persone di vivere. Gli organi del ragazzo, su autorizzazione di mamma e papà, sono stati donati quando ormai ne era stata dichiarata la morte cerebrale. Tre diverse equipe hanno effettuato il prelievo all’ospedale Perrino.

Torre Santa Susanna: spari in strada

In un contesto, quindi, particolarmente delicato e non facilmente decifrabile, il “caso Torre” resta particolarmente attenzionato dalle forze dell’ordine. Due settimane fa, i carabinieri della stazione al comando del luogotenente Corrado Memmi avviarono le indagini finalizzate a chiarire un altro episodio inquietante: ovvero, un colpo di arma da fuoco, presumibilmente una pistola, esploso contro il palo di un segnale stradale di via Francesco Renna. Il segnale è stato poi sequestrato per gli accertamenti delle scientifica, eppure, sul posto, non sono stati trovati bossoli. Un mistero, pure questo.

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