Con oltre 2 milioni di euro già recuperati, su circa 17 milioni di accertamenti, il 2023 segna il record dell’ultimo triennio nella lotta all’evasione della Tari.
Parliamo della tassa sulla raccolta dei rifiuti, gettito che alimenta l’intero servizio e che sconta, purtroppo, alcune sacche di “furbizia” dovute a contribuenti sconosciuti o imprecisi. La direzione Tributi, guidata da Simone Simeone, periodicamente attiva l’invio di accertamenti necessari per ricomporre la base contributiva, attraverso l’incrocio di banche dati e approfondimenti di altro tipo capaci di stanare cittadini o personalità giuridiche che non risultano affatto nell’anagrafe o che vi risultano, ma con dati inesatti.
La lotta all’evasione viene effettuata anche per altri tributi, certo, ma sulla Tari appare significativa per l’entità e, in particolare, per la tenacia applicata dagli uffici nello scovare chi pensa di poterla fare franca. Qualità che si sono evidenziate soprattutto nel 2023, facendo il paragone con quanto accaduto negli scorsi due anni: nel 2022 furono emessi accertamenti per quasi 3,2 milioni di euro, recuperandone 736mila, mentre nel 2021 accertamenti per oltre 3,3 milioni di euro e pagamenti per 636mila.
«Il principio che anima questa attività è chiaro – il commento del sindaco Rinaldo Melucci – ossia pagare tutti per pagare meno. Ma vi è anche la necessità di rispettare la correttezza di tanti contribuenti, rispetto a chi pensa che i servizi siano una cosa dovuta e gratuita. Non abbiamo alcuna mira vessatoria, quindi, tant’è che recentemente abbiamo approvato l’ampliamento delle possibilità di rateizzazione delle cartelle e, proprio nell’ultima seduta di consiglio comunale, l’abbattimento di 2 punti percentuali del tasso di interesse applicato. L’equità, tuttavia, è un orizzonte che dobbiamo traguardare e rispettare, per questo sento di dover ringraziare l’intera struttura tecnica per l’ottimo lavoro svolto».
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