Ennesimo atteggiamento indecifrabile nel corso dell’odierna seduta del Consiglio comunale con l’effetto che la massima assise cittadina è stata aggiornata a giovedì 13 giugno per mancanza del numero legale – si legge in una nota di Palazzo di Città -. Una circostanza che, penalizzando ancora una volta la città di Taranto, ha comportato la mancata approvazione di punti all’ordine del giorno il cui carattere era di tipo prettamente amministrativo.
Il riferimento è alle variazioni di bilancio necessarie per consentire lo sblocco di fondi per procedere alla rimozione dalle spiagge della pianta “Posidonia”, per mettere in sicurezza la viabilità e regolamentare il parcheggio nell’Isola amministrativa (Marina di Taranto) e per dare seguito a interventi di manutenzione straordinaria relativi al mercato ittico, a opere viarie pedonali, ad alloggi popolari, agli impianti di ventilazione presenti nelle scuole e all’edilizia scolastica, evidenzia la nota del Comune.
E poi, ancora, provvedimenti come il “Documento strategico del Commercio” o come l’esame del progetto definitivo relativo all’intervento denominato “Programma attuativo di Social Housing nell’ambito della città vecchia di Taranto”. Un risultato che se da un lato deve indurre la maggioranza a essere più organizzata, dall’altro non fa capire perché le minoranze provocano un danno alla città frenando l’azione amministrativa, al contrario di quanto sosteneva Pietro Calamandrei che, a proposito del regime parlamentare, diceva “non è quello dove la maggioranza ha sempre ragione, ma quello dove sempre hanno diritto di essere discusse le ragioni della minoranza. Quest’ultima, a sua volta, deve avere rispetto per la legittimità elettorale della maggioranza e la legittimità costituzionale del Governo”.
Ma non solo. Alcuni hanno spiegato quanto accaduto questa mattina con gli esiti delle elezioni europee, anche se non si intende che cosa possa c’entrare un simile scenario, ad esempio, con i forti disagi che sta provocando l’ammasso di alghe sulle spiagge. A meno che pure la rimozione di queste biomasse debba essere identificata con un’azione di destra o di sinistra, a seconda delle angolazioni da cui si valuta il problema. E tutto questo senza contare che sono proprio coloro che strillano sui cambiamenti di casacca a disattendere quel programma elettorale a cui avevano aderito e che l’attuale Amministrazione non ha cambiato nemmeno di una virgola mettendo sempre al centro gli interessi della cittadinanza, sottolinea il Comune di Taranto.
“A fronte di situazioni come quelle registratesi questa mattina in Consiglio comunale mi sembra superfluo fare commenti – ha dichiarato il sindaco Rinaldo Melucci nella stessa nota -. C’è un momento in cui non ci si può ancorare alle proprie posizioni e questo momento è quando si deve decidere per l’esclusivo interesse della città e dei cittadini. In questo caso, non esistono maggioranza e opposizioni: si dovrebbe lavorare tutti verso un obiettivo comune”.
”I provvedimenti che sono stati bloccati, nonostante fossero connotati dal requisito dell’urgenza, non erano squisitamente “politici”. Del resto, cosa c’è di “politico” in una decisione come quella di procedere allo smaltimento della Posidonia ammassata sulle spiagge ed in grado di sprigionare quotidianamente un olezzo che avvertiamo tutti? O come quello relativo alla manutenzione straordinaria di opere stradali, degli alloggi popolari? O come quello che avrebbe dovuto autorizzare la sistemazione della Villa Peripato in quanto sede di una manifestazione sportiva prevista dai Giochi del Mediterraneo? A me, che lavoro ogni giorno per la collettività, questi sembrano servizi da rendere alla città. Evidentemente, più di qualcuno non la pensa allo stesso modo”, conclude Melucci.
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