CANOSA – A Canosa tiene banco la polemica sull’utilizzo e sul funzionamento degli sportelli antiracket, di cui il presidente FAI-Antiracket Puglia Renato De Scisciolo ha ribadito la presenza, la costanza e l’efficacia nonostante le difficoltà logistiche incontrate. Tra le altre, quella del divieto di utilizzare gli immobili in cui sono stati istituiti gli sportelli. Arriva la risposta dell’amministrazione comunale di Canosa, che nega di aver imposto il divieto di utilizzare gli edifici preposti. Di seguito, il comunicato giunto da Palazzo di Città:
Nei giorni scorsi, su alcuni mezzi di stampa, sono state pubblicate una serie di notizie relative alla chiusura dello Sportello Antiracket e Antiusura nella nostra città che nulla hanno a che fare con la realtà dei fatti come da verbale di riconsegna parziale allegato.
La questione, segnalata dal presidente della Federazione delle Associazioni Antiracket e Antiusura, Renato De Scisciolo, riporta delle inesattezze, sintomo di cattiva informazione e di una attualità distorta che il Comune di Canosa di Puglia smentisce categoricamente con forza. Verbali alla mano, il 22 febbraio 2023, “l’Associazione al fine di ottimizzare le proprie risorse, ha contattato il Comune di Canosa di Puglia dichiarandosi disponibile nell’immediatezza alla riconsegna a favore dell’Ente Comunale degli immobili”, in quanto dal giorno dell’inaugurazione avvenuta due anni fa, lo sportello è rimasto sempre chiuso, senza nessun operatore presente al suo interno ed un solo un cartello affisso con su di esso riportato il numero di telefono da contattare.
Nello specifico, lo stesso De Scisciolo, ha poi affermato all’interno dell’articolo che: “Abbiamo richiesto la disponibilità di una stanza ma non ci è stata data. Anche che un Comune ci togliesse la sede non era mai successo prima”. Il contenuto riportato, alquanto falso, è facilmente riscontrabile negli stralci dei verbali: infatti, il Comune di Canosa, pur accettando la riconsegna degli stessi, ha dato la possibilità all’associazione di utilizzarli all’occorrenza, trattenendo una chiave di accesso. In virtù di ciò, si evince come non sia stata negata nessuna disponibilità, motivo per il quale si allega, al presente comunicato, copia dei documenti ufficiali.
«Stupisce – spiega l’Assessore alle Politiche Sociali Maria Angela Petroni – che la Federazione parli oggi di chiusura di uno sportello che non ha mai funzionato, creando un allarme che non ha alcun fondamento e soprattutto attitudine con quella che è la realtà dei fatti. Come Amministrazione Comunale, continueremo a sostenere il presidio di comunità, lo sportello non chiuderà. In caso di necessità i locali potranno essere utilizzati dall’associazione che ha trattenuto la chiave di accesso».
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