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Spesa militare italiana allarma il Comitato per la pace Taranto

Nel 2025, la spesa italiana per la difesa toccherà la cifra record di oltre 32 miliardi di euro, segnando un incremento del 12,4% rispetto all’anno precedente e un aumento complessivo del 60% nell’ultimo decennio. Particolarmente preoccupante è l’impennata dei fondi destinati all’acquisto di nuovi armamenti, che supereranno i 13 miliardi di euro, con una crescita del 77% negli ultimi cinque anni.

Questi dati allarmano il Comitato per la Pace di Taranto, che mette in discussione l’urgenza di impiegare risorse così ingenti, considerata la necessità di investimenti in settori come la sanità, l’istruzione, l’ambiente e lo stato sociale. In occasione del 4 novembre, il Comitato sostiene iniziative pacifiste nelle università e scuole italiane per ricordare che “la Prima guerra mondiale è un drammatico esempio di come la guerra non debba essere considerata uno strumento per risolvere le controversie internazionali”.

I rappresentanti del Comitato sottolineano come i disertori del conflitto mondiale abbiano anticipato lo spirito dell’articolo 11 della Costituzione italiana, contribuendo a costruire un pensiero pacifista che oggi va difeso e mantenuto vivo. “Nel ricordo di quegli uomini – affermano – è fondamentale esprimere solidarietà a chi, oggi, rifiuta di prendere parte alle guerre in corso. La loro scelta è un messaggio universale di pace e resistenza contro la violenza e le armi”.

Il documento è firmato da esponenti come Tito Anzolin, Marzia Benicchi, Annamaria Bonifazi, Leo Corvace, Gabriella Esposito, Loredana Flore, Fulvia Gravame, Milva Grifoni, Angelo Losasso, Alessandro Marescotti, Marinella Marescotti, Mario Marturano e Anna Netti. “Il nostro impegno – concludono – è fare della pace un riferimento per tutte le persone di buona volontà, stanche della guerra e indignate per le attuali politiche di riarmo. Il popolo della pace, il 4 novembre, onora le vittime e chiede uno stop definitivo alla corsa agli armamenti”.

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