Otto pugliesi su dieci trascorreranno il pranzo di Pasqua in casa propria o da parenti, con una spesa media di 95 euro a famiglia e circa sei persone sedute a tavola. È quanto emerge da un’indagine di Coldiretti Puglia condotta nei mercati di Campagna Amica, secondo cui il 10% dei cittadini sceglierà ristoranti o agriturismi, mentre il 4% punta a un picnic nonostante il meteo incerto.
Tradizione nel piatto
A dominare le tavole sarà la cucina tradizionale, con l’agnello protagonista nel 46% delle famiglie. Tra i piatti più rappresentativi spiccano il “cutturiddu” (agnello cotto in brodo con erbe delle Murge), il “benedetto” (capocollo di Martina Franca con ricotta, arance, asparagi, uova sode e taralli) e l’“incrapiata”, variante rustica di fave e cicorie con pane abbrustolito.
Tempi in cucina e varianti di pesce
Il tempo medio per la preparazione del pranzo pasquale è di circa 2 ore. Il 54% degli intervistati impiegherà tra una e tre ore, il 22% solo un’ora, mentre una piccola parte si dedicherà alla cucina per cinque o più ore. C’è anche chi opterà per piatti pronti o da asporto. Accanto alle specialità di carne, in molte tavole pugliesi non mancheranno i menù di mare: baccalà fritto, pasta con asparagi e gamberetti, oppure grandi fritture di “paranza”, seppie e gamberi.
Un aiuto ai pastori
Il tradizionale consumo di agnello rappresenta anche un sostegno importante per la pastorizia pugliese, colpita da rincari e siccità – evidenzia Coldiretti -. La Pasqua si conferma quindi non solo un momento di convivialità, ma anche un’occasione per sostenere le produzioni locali e mantenere vive le tradizioni gastronomiche del territorio.
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