“Il 2024, come già accaduto nel 2023, ha visto un ulteriore aumento delle temperature delle acque del territorio tarantino, aggravando una situazione già critica per l’intero settore della mitilicoltura. Tra le conseguenze più gravi si registra la moria delle cozze e del seme, con una perdita stimata di circa 7 tonnellate di prodotto, pari al 40% della raccolta 2023/2024, e quasi il 100% del seme destinato alla raccolta 2024/2025. Il danno economico ammonta a circa 8 milioni di euro”, scrive in una nota Alessandro Gesuè, segretario generale FAI CISL Taranto Brindisi.
“Nonostante gli sforzi del mondo associativo, l’impegno delle pubbliche amministrazioni e la ricerca di soluzioni sostenibili, la situazione continua a peggiorare a causa del cambiamento climatico. Le temperature anomale del Mar Piccolo e del Mar Grande di Taranto hanno reso vano ogni tentativo di risollevare il settore negli ultimi dieci anni, nonostante le risorse economiche impiegate”, sottolinea il sindacalista.
“La Fai Cisl di Taranto-Brindisi ha espresso apprezzamento per il lavoro dell’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia, che è riuscito a portare la questione all’attenzione nazionale, ottenendo il primo stanziamento di fondi attraverso il bando n. 530 del 4 luglio 2024. La Fai Cisl ha richiesto che queste risorse vengano utilizzate per la bonifica del Mar Piccolo e per un periodo di stoccaggio temporaneo delle cozze nel Mar Grande, come misura di emergenza”, aggiunge Gesuè.
“L’organizzazione sindacale chiede inoltre un maggiore sostegno economico per i lavoratori del settore e la dichiarazione dello stato di calamità naturale, affinché si possano ottenere ulteriori aiuti. La crisi in atto, infatti, non è solo un problema produttivo, ma ha anche un impatto ambientale rilevante che non può essere sottovalutato”, conclude Alessandro Gesuè.
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