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foto Massimo Todaro/Antenna Sud

Minacce choc all’arbitra 17enne: “Eri da ammazzare come Ilaria Sula”

Parole gravissime e inaccettabili durante la partita Allievi Under 17, disputata domenica 13 aprile, da parte di un dirigente, poi squalificato fino al 2028

Parole gravissime e inaccettabili durante la partita Allievi Under 17 tra San Gemini e Sporting Terni, disputata domenica 13 aprile. A fine primo tempo, un dirigente dello Sporting – padre di un calciatore – ha fatto irruzione nello spogliatoio della direttrice di gara, una giovane ternana di appena 17 anni, insultandola e minacciandola con frasi scioccanti, tra cui un riferimento alla recente tragedia dell’omicidio di Ilaria Sula: “Eri da ammazzare da piccola. Dovresti fare la fine di Ilaria. A ’sto punto sarebbe da tirare fuori un coltello”.

Parole drammatiche che il giudice sportivo territoriale, l’avvocato Attilio Biancifiori, ha definito “ingiustificabili” disponendo la squalifica fino al 31 dicembre 2028 per il dirigente, già espulso nel corso dell’incontro. Il referto arbitrale – convalidato da Alberto Bronzetti, rappresentante AIA di Terni – descrive ulteriori offese, resistenze all’allontanamento, simulazioni di versi canini e incitamenti all’odio verso l’arbitra durante l’intera ripresa, nonostante l’espulsione e l’allontanamento dall’impianto.

La partita è proseguita con altri episodi gravi. Un calciatore dello Sporting è stato squalificato per 12 giornate dopo aver minacciato di lanciare gli scarpini all’arbitra, togliendosi la maglia e simulando gesti osceni. Un altro ha rimediato 4 giornate per essersi rifiutato di lasciare il campo dopo l’espulsione. La società ha ricevuto anche una multa di 500 euro per insulti sessisti provenienti dallo spogliatoio all’intervallo.

Le reazioni

“Ci dissociamo con forza da quanto accaduto. Chiediamo che sia fatta piena luce sull’episodio. Se fosse confermato, sarebbe inammissibile. Espellerei personalmente chiunque abbia detto certe cose”, ha dichiarato all’Ansa Maurizio Gambino, presidente dello Sporting Terni.

Durissimo il commento dell’avvocato Giuseppe Sforza, legale della famiglia di Ilaria Sula: “Parole che si qualificano da sole, gravissime”.

Anche Stefano Bandecchi, sindaco di Terni, ha condannato l’accaduto: “Inaccettabile. Frasi così sono una violenza di genere. Chi le pronuncia dovrebbe finire in carcere. Sono atti di una stupidità assoluta, inammissibili ancor più nel contesto dello sport giovanile”.

Ilaria Sula

Chi era Ilaria Sula

Ilaria Sula, originaria di Terni, è stata uccisa a Roma il 25 marzo scorso dall’ex fidanzato, il 23enne Mark Antony Samson, che ha confessato il delitto. Il suo corpo è stato ritrovato il 2 aprile in una valigia abbandonata in un dirupo nei pressi di Poli, sui Monti Prenestini.

Secondo i primi risultati dell’autopsia, Ilaria è stata colpita con pugni e schiaffi prima di essere accoltellata alla gola. Sul corpo sono stati rinvenuti segni compatibili con un tentativo di difesa: graffi, ematomi e un’unghia spezzata. Un’aggressione feroce, mossa dalla gelosia. L’ex compagno ha sostenuto di non aver premeditato l’omicidio, ma gli inquirenti non escludono alcuna ipotesi.

Ilaria viveva a Roma per motivi di studio, ma era rimasta fortemente legata alla sua città d’origine, Terni, dove si sono svolti i funerali, accolti da una commossa partecipazione popolare: circa 3.000 persone si sono strette attorno alla famiglia Sula, distrutta dal dolore.

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