Soldi, abiti griffati e cene costose continuano ad indurre in tentazione minorenni disposti a fare sesso a pagamento in hotel di lusso con insospettabili benestanti o a girare video sessualmente espliciti. Un tempo ad adescare per rapporti sessuali a pagamento bastavano i classici pacchetti di sigarette, le ricariche telefoniche e le sostanze stupefacenti. La rotta ha subito una virata e non è più imputabile al bisogno economico o al contesto familiare disagiato, ma a un decadimento dei valori o a errati modi educativi anche se in diversi casi sono proprio le mamme costrette a denunciare per interrompere il circolo vizioso. Niente di nuovo sotto il sole se non fosse che il fenomeno della prostituzione minorile dilaga a macchia d’olio perché attrae come una calamita il guadagno facile associato all’ostentazione del lusso tra coetanei. La prostituzione minorile è un fenomeno trasversale che riguarda ceti sociali anche alti, quindi la capacità ad arginare questa piaga spetta non solo alle forze dell’ordine e alla polizia postale, ma soprattutto alle famiglie che hanno il compito di vigilare e interrompere certi incontri che viaggiano ormai in modo incontrollato sui social network.
potrebbe interessarti anche
Vernole: incidente sulla SP1, muore centauro di Torre Santa Susanna
Crisi idrica, Ventola: “Acqua non sia solo propaganda elettorale“
Fegato distrutto in incidente sul lavoro: salvato con trapianto
Castrignano del Capo, al via i lavori con i fondi del Pnrr
Comunali 2025, al via i voti a Corsano e Taviano: i dati sull’affluenza
Referendum, la DC lascia libertà di scelta: “Decida il cittadino”