Lecce. Il biocapitale femminile tra luci e ombre

Il Problema è di scottante attualità e per certi versi spinoso perché divide e suscita polemiche e per questo merita un faro particolare come quello acceso dalla rivista Sociologia Italiana AIS Journal of Sociology che ha dedicato il numero 23/2023 a “Il biocapitale femminile. Prospettive sociologiche sulla tecnologia, le culture e il mercato”. Il corpo umano, accumulo di cellule fluidi, ovuli, organi, tessuti, embrioni è stato convertito ormai in un banca dove andare a prelevare a piacimento in virtù di una logica del profitto. Il valore economico di questo biocapitale è notevole perché superiore sia al prezzo cui viene acquistato sia alle riproduzioni artificiali non sempre attuabili se si rivolge lo sguardo all’etica. Il tema dell’espropriazione di materiale organico sempre più in bilico tra mercificazione del corpo e autodeterminazione delle donne è stato affrontato presso “Studium 2000” nel corso dell’incontro organizzato dal Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università del Salento nell’ambito del ciclo “I giovedì del libro”. Dopo i saluti istituzionali del direttore del Dipartimento, Mariano Longo, il dibattito su “Donne e biocapitale nuove prospettive sociologiche e critiche dall’Università del Salento” è entrato nel vivo, spaziando tra bio capitale e bio diritto per la valorizzazione della vita in sé ai tempi di potenza generativa post umana, influenzati da forme di sfruttamento e oppressione con lo sguardo rivolto all’importanza dell’autodeterminazione in quella che è stata denominata la fabbrica globale dei corpi.

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