LECCE – Negli ultimi anni, ha scritto un libro in cui ha raccontato i soprusi subiti in carcere, ma anche la sua passione per il cibo e per la cucina, infine cristallizzata nel lavoro da chef e albergatore, per altro piuttosto quotato e stimato. Nella sua vita precedente, però, Fulvio Rizzo sarebbe stato un boss della Sacra Corona Unita leccese, condannato al regime del 41-bis. Accuse sempre negate nel corso dei maxi processi per un uomo che, pagato in carcere, quello più duro, il debito con la giustizia, ha raccontato, negli ultimi tempi, una storia di redenzione. Se, gli inquirenti, negli anni, a Rizzo non hanno mai creduto, lo ha fatto evidentemente Mamma Rai che, nel corso della puntata dei soliti ignoti di mercoledì sera ha ospitato il leccese, parente misterioso, almeno per Amadeus e per le due concorrenti che, alla fine, hanno anche “indovinato”, vincendo il montepremi di 11mila e più euro.
Processi e sentenze, condanne e proscioglimenti, hanno abbondantemente raccontato la vecchia vita di Rizzo, ora archiviata anche con la partecipazione su RAI 1, dove quel cuoco, albergatore, scrittore, padre e marito ha rivendicato, una volta di più, la sua nuova vita. Lo ha fatto anche ai microfoni di Antenna Sud nell’intervista rilasciata a Maria Teresa Carrozzo
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