Il problema si era presentato lo scorso anno e continua ad incombere ora che il momento dell’esplosione delle feste patronali è arrivato. A Lecce mancano volontari animati da fede, passione e devozione che si facciano carico del peso di portare a spalla le statue dei santi durante le processioni. L’appello lanciato lo scorso anno dal presidente dell’associazione volontaria portatori di statue, Maurizio Conte, rimasto inascoltato, è sintomo di un cambiamento dei tempi senza fede che va di pari passo al fenomeno delle chiese sempre più vuote e allora ci riproviamo quest’anno con l’auspicio che vada a buon fine e raggiunga giovani con schiene forti e braccia poderose in grado di sostituire i vecchi portatori che a causa dei malanni dell’età non sono più in grado di affrontare sforzi né tanto meno di sostenere pesanti simulacri con la consapevolezza che il ricambio generazionale è a rischio e non si sa come andrà a finire. Di certo a mali estremi, estremi rimedi come quello del ricorso ai carrelli ma sarebbe il caso di tramandare ancora questa tradizione atavica.
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