La posizione di Kyma Mobilità riguardo al trattamento del personale temporaneamente inidoneo alla guida, a causa di patologie mediche certificate, solleva perplessità sia dal punto di vista umano che organizzativo. Nonostante l’azienda abbia registrato un utile di oltre 4,3 milioni di euro nell’ultimo bilancio, alcuni lavoratori, tra cui tre affiliati all’UGL Autoferrotranvieri, sono stati collocati in aspettativa. Il sindacato, rappresentato dal segretario territoriale Andrea Basile e dal segretario aziendale Riccardo Lupoli, ha espresso la propria indignazione denunciando come questi dipendenti, impossibilitati a svolgere la mansione di guida, ricoprivano comunque un ruolo utile all’azienda come “capolinea”.
La decisione di Kyma Mobilità appare contraddittoria, soprattutto considerando che, dal 9 ottobre 2024, l’azienda ha adottato misure straordinarie per coprire le postazioni lasciate vacanti dal personale in aspettativa – aggiungono Basile e Lupoli -. Queste includono l’assegnazione di ore straordinarie a dipendenti con contratti ridotti e lo spostamento di altro personale da reparti già sotto organico, come quello della verifica dei titoli di viaggio, con conseguenze negative sull’efficienza aziendale, inclusa una riduzione dei proventi derivanti dal contrasto all’evasione tariffaria.
Secondo l’UGL Autoferrotranvieri, esistono posizioni utili all’interno dell’azienda che potrebbero essere assegnate al personale temporaneamente inidoneo, evitando l’uso di lavoratori interinali o mantenendo operative postazioni strategiche, come il capolinea di Via Lago di Garda, chiuso senza apparenti ragioni valide.
L’episodio del 13 ottobre, che ha visto la chiusura del Capolinea del Porto Mercantile per diverse ore, ha aggravato la situazione, causando disagi e disservizi, soprattutto per gli autisti che necessitavano del cambio bus programmato.
L’UGL Autoferrotranvieri richiede la sospensione immediata dei provvedimenti di aspettativa e un intervento urgente dell’Amministrazione Comunale per ristabilire corrette relazioni tra azienda e lavoratori, nel rispetto delle norme, degli accordi e del principio di uguaglianza sul posto di lavoro.
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