Vincenzo Di Gregorio

Grottaglie: ‘Leonardo faccia chiarezza su futuro stabilimento’

“Una nuova emergenza per i lavoratori diretti e indiretti dello stabilimento Leonardo di Grottaglie. Decine di sezioni di fusoliera, già pronte, sono parcheggiate nei piazzali in attesa di essere ritirate. Secondo le previsioni, a fine maggio saranno 100 i pezzi ultimati, per i quali non c’è una precisa data di consegna. Tutto questo potrebbe avere ripercussioni negative sui ritmi di lavoro e di conseguenza sui livelli occupazionali”. Lo dichiara in una nota Vincenzo Di Gregorio (Pd), consigliere regionale e presidente II Commissione consiliare Regione Puglia.

”A denunciare questa grave situazione sono stati sindacati e lavoratori durante l’assemblea svoltasi dinanzi ai cancelli dello stabilimento. Ancora una volta a preoccupare sindacati e maestranze è il rapporto con Boeing. Come è noto, infatti, il colosso statunitense è l’unico committente degli impianti di Grottaglie. Questa  dipendenza totale è causa di grande incertezza”, aggiunge Di Gregorio.

”L’argomento non è nuovo. Già negli anni scorsi sindacati e lavoratori, con il supporto delle istituzioni locali e regionali, hanno sollecitato Leonardo a spostare su Grottaglie nuovi progetti produttivi tali da compensare eventuali cali di produzione dovuti al rallentamento della commessa Boeing 787. A tutt’oggi, però, nonostante le rassicurazioni ricevute, l’attività dello stabilimento ionico si svolge in regime di mono committenza. A ogni frenata di Boeing corrispondono cali di produzione con ripercussioni negative sull’occupazione dei lavoratori diretti e dell’appalto”, sottolinea.

”Legittima la preoccupazione espressa unitariamente da Fim, Fiom e Uilm che chiedono a Leonardo di fare chiarezza sul futuro dello stabilimento di Grottaglie e di avere risposte e tempi certi per l’avvio dei piani di diversificazione produttiva. In questa battaglia le istituzioni devono essere al fianco dei lavoratori anche perchè l’insediamento di Leonardo a Grottaglie è avvenuto anche grazie ad ingenti investimenti pubblici”, conclude Vincenzo Di Gregorio.

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