Gennaro Sangiuliano, ministro della cultura, ha rassegnato le sue dimissioni irrevocabili, comunicandole in una lettera alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. La vicenda che ha portato alla decisione del ministro è al centro di un’indagine della Corte dei Conti, che sta valutando il ruolo di Maria Rosaria Boccia e il suo rapporto con Sangiuliano.
LA LETTERA DI SANGIULIANO
La magistratura contabile, interpellata sul caso, ha confermato che la situazione “non è rimasta inosservata” e sono in corso “valutazioni del caso”. Nel frattempo, l’avvocato di Sangiuliano, Silverio Sica, ha smentito qualsiasi ipotesi di ricatto, affermando che “non ci sono prove che il ministro sia stato ricattato” e definendo la questione “una vicenda privatissima”. Secondo il legale, la situazione è stata politicizzata attraverso “una logica della doppia morale tutta italiana”, sottolineando che non ci sono stati utilizzi di fondi pubblici, nemmeno per “un caffè”.
L’avvocato ha inoltre dichiarato che stanno analizzando le dichiarazioni di Maria Rosaria Boccia per verificare se ci sia stata una violazione della riservatezza, e che potrebbero procedere con una denuncia dopo che la situazione politica si sarà calmata.
Resta da chiarire se la vicenda sia il frutto di un piano premeditato, ipotesi che al momento non è esclusa, ha concluso il legale di Sangiuliano.
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