Mario Turco, senatore e vicepresidente M5S

Ex Ilva, Turco: ‘Da Urso gestione dilettantesca, commissario non è soluzione’

“Dall’audizione odierna di Urso viene certificata la gestione dilettantesca della vicenda Ilva. Taranto, l’amministrazione straordinaria l’ha già provata sulla sua pelle: Urso ci riporta indietro nel tempo, anche perché il commissariamento non è la soluzione. Non si farà altro che rinviare e accumulare problemi su problemi”. Lo dice in una nota il senatore Mario Turco, vicepresidente del M5S.

”Arrivati a questo punto però, è fondamentale garantire i pagamenti integrali dei crediti dell’indotto e l’estensione di tutte le tutele dei lavoratori Ilva anche a quelli delle imprese che lavorano in subappalto – continua -. Dall’altro lato però, il Governo Meloni deve smetterla di fare il gioco delle tre carte e scaricare le colpe solo sul socio privato. Che Mittal fosse inaffidabile in riferimento a Taranto era noto a tutti. Meloni e Urso ora devono dirci quale strada intendono intraprendere, cioè se è in cantiere un piano di profonda diversificazione e riconversione industriale del sito, oppure se si andrà avanti con le logiche produttive rivelatesi inefficaci e anti-economiche del passato basate sul carbone”.

”Soprattutto, il governo deve farci capire quale è la prospettiva per l’intero territorio di Taranto e se si vuole davvero realizzare un processo di trasformazione socio-economica della città verso un orizzonte più sostenibile. Ribadiamo infine che i problemi economici del polo siderurgico non possono essere separati da quali ambientali e sanitari: serve un accordo di programma che ridisegni il futuro dell’acciaieria all’interno di un’articolata riconversione economica, sociale e culturale della città. Per farlo, il governo deve prendersi le proprie responsabilità e destinare ingenti risorse, come fece il governo Conte II con “Cantiere Taranto”, progetto poi affossato. L’amministrazione straordinaria invece è proprio la quintessenza della deresponsabilizzazione, per questo come M5s esprimiamo la nostra ferma contrarietà”, conclude Mario Turco.

About Author