“La Corte di Giustizia dell’Unione europea si è espressa sulla vicenda dell’ex Ilva e sulla procedura necessaria affinché il rilancio del polo siderurgico possa essere messo in campo senza che ciò avvenga a discapito della tutela ambientale e della salute dei tarantini. La sentenza della Corte ha stabilito, facendo riferimento alla Direttiva 2010/75/UE del Parlamento e del Consiglio europei, che la valutazione del danno sanitario deve far parte integrante ed essenziale del procedimento di autorizzazione alla produzione ed all’esercizio della stessa installazione, che l’emissione di sostanza nocive deve essere sempre considerato preventivamente al rilascio dell’autorizzazione all’esercizio, che di fronte a una situazione di accertato pericolo grave per l’integrità dell’ambiente e della salute l’attività industriale deve essere sospesa. Si tratta, come ricordato anche dal Presidente Emiliano, di una sentenza molto importante per i cittadini di Taranto, che va nel senso che il Pd, da tempo, auspica”. Così in una nota il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia.
“Qualsiasi ipotesi di rilancio deve sempre prevedere una valutazione di impatto ambientale e sanitaria preventiva. È quello che abbiamo sempre sostenuto in Parlamento e scritto nei nostri emendamenti, ma le nostre proposte sono sempre state rigettate dall’attuale Governo e ad oggi restano lettera morta. Per questo noi riproporremo gli stessi emendamenti, già presentati in passato, in aula al Senato la prossima settimana, quando discuteremo il decreto c.d. Agricoltura e ex-Ilva”.
“È ovvio che la sentenza della CGUE non risolve la controversia poiché spetterà al giudice nazionale risolvere la causa conformemente alla decisione della Corte. Ma tutto lascia intendere che anche il Tribunale di Milano proseguirà lungo la strada indicata dalla Corte e che noi auspichiamo. Noi abbiamo già depositato due emendamenti al decreto, insieme ad altre proposte, che vanno tutte in questa direzione e ci auguriamo che da parte della maggioranza e del Governo non prevalga per l’ennesima volta l’ignavia di fronte alla richiesta sollevata da parte dei cittadini di Taranto che chiedono semplicemente di vedere riconosciuti due diritti costituzionalmente rilevanti, ovvero il diritto a vivere in un ambiente salubre e sicuro dal punto di vista ambientale e il diritto alla salute. Il Governo non nasconda la testa sotto la sabbia e affronti la questione sul serio”.
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