“Come un novello Doctor Jekill, il presidente della Regione Puglia sembra trasformarsi, di tanto in tanto, nel suo alter ego Mister Hyde. Mai ci saremmo aspettati che un personaggio di fantasia, partorito dalla fervida mente e dalla penna di Robert Louis Stevenson, potesse un giorno materializzarsi in un essere umano vivo e vegeto: Michele Emiliano”. Comincia così una nota dell’associazione Genitori Tarantini, a proposito dell’argomento ex Ilva.
Questo sdoppiamento della personalità si verifica, nel presidente, quando si tocca in particolare un argomento che noi tarantini conosciamo bene: Acciaierie d’Italia (anche in tutte le precedenti denominazioni) – si legge ancora nella nota -. Potremmo portare numerose prove a conforto di questa tesi che, si badi bene, non è una diagnosi medica né vuole essere offensiva, ma è solo un dato di fatto. Attraverso due immagini ci soffermiamo su un semplice esempio, esplicativo al massimo”.
“Nella prima immagine – spiega l’associazione Genitori Tarantini -, riproponiamo la prima pagina dell’atto di intervento ad adiuvandum della Regione Puglia, depositato in data 12 dicembre 2022 presso il Tribunale di Milano, sezione specializzata in materia di impresa, con il quale la stessa Regione Puglia, in persona del presidente, dott. Michele Emiliano, aderiva all’azione inibitoria tendente alla chiusura dell’area di produzione a caldo, promossa da 10 adulti e un bambino di Taranto”.
Nella seconda immagine, la risposta di Michele Emiliano a una domanda di un tarantino, sotto un post di questa mattina che il presidente ha dedicato ai David di Donatello vinti dal film “Palazzina Laf”. Qui, il presidente dichiara che la chiusura dell’ex Ilva è materia del Governo (nonostante gli avvocati della Regione Puglia si siano presentati davanti alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per la chiusura dell’area a caldo)”.
“I commenti sono inutili, ma permetteteci un’altra, definitiva considerazione sulle parole di Michele Emiliano. Dunque, da una parte lui, giustamente, è contro la fantomatica autonomia differenziata che si vuole imporre in danno del Mezzogiorno d’Italia; dall’altra, sembrerebbe disponibile a perorare la continuità del lavoro pulito proprio al Nord, in danno della salute e della vita dei tarantini, visto che, a quanto scrive, “gli impianti di Genova e Trieste possono lavorare solo sui prodotti che arrivano da Taranto”: Viva il Sud! Viva la Puglia! Viva il presidente Emiliano”, conclude la nota dei Genitori Tarantini.
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