Ex Ilva, CdM approva decreto per salvare i creditori

Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera a un decreto legge cruciale per l’ex Ilva, con l’obiettivo di proteggere i creditori delle grandi imprese in stato di insolvenza sotto amministrazione straordinaria.

Questo provvedimento, composto da 5 articoli e intitolato “Disposizioni urgenti a tutela dell’indotto delle grandi imprese in stato di insolvenza ammesse alla procedura di amministrazione straordinaria”, mira a fornire una serie di interventi volti a salvaguardare i creditori.

Tra le misure adottate si contemplano modalità di accesso privilegiate al Fondo di garanzia Pmi e interventi per contenere i tassi di interesse sui finanziamenti. Un aspetto rilevante è la prededucibilità assoluta per i crediti delle banche che acquisiranno i crediti certificati delle aziende coinvolte. Ulteriori misure sono previste per la cassa integrazione.

L’operazione salva-creditori coinvolge anche Sace e potenzialmente Mediocredito Centrale, quest’ultimo potrebbe acquisire i crediti certificati in base alle condizioni di mercato. Sace, d’altro canto, fornirà garanzie finanziarie fino al 70% di un massimo di 150 milioni di crediti a favore dei cessionari.

Il decreto legge è stato approvato con l’intenzione di farlo entrare immediatamente in vigore. Tuttavia, c’è l’ipotesi che non sarà convertito in un emendamento al decreto sulle amministrazioni straordinarie, attualmente in esame presso la commissione Industria del Senato, che è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il 16 gennaio scorso.

Tra gli articoli principali del decreto, l’articolo 1 concede alle imprese fornitrici di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale, come l’ex Ilva, l’accesso al Fondo di garanzia Pmi in modo gratuito fino all’80% per la garanzia diretta e fino al 90% per la riassicurazione, a condizione che la Pmi abbia prodotto almeno il 70% del fatturato nei confronti dell’azienda in amministrazione straordinaria.

L’articolo 2 istituisce un Fondo contributo in conto interesse limitato a 15 milioni per le imprese dell’indotto. L’articolo 3 stabilisce la prededucibilità dei crediti anteriori all’ammissione all’amministrazione straordinaria, se relativi a forniture strumentali per la funzionalità produttiva degli impianti.

L’articolo 4 prevede interventi per la cassa integrazione delle imprese dell’indotto, mentre l’articolo 5 dispone che il decreto entri in vigore il giorno successivo alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

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