«È proprio vero quel che ribadiscono i sindacati: abbiamo salvato l’azienda. E stiamo continuando a farlo, anche garantendo tutti i posti di lavoro che possiamo garantire, prevedendo opportune ricollocazioni per chi manifesta la volontà di tornare sui servizi. Non possiamo andare oltre le norme, indubbiamente, per questo i rappresentanti sindacali sbagliano a chiedere la sospensione delle procedure di licenziamento, perché ignorano la realtà». A parlare è il presidente di Kyma Ambiente Giampiero Mancarelli, sollecitato dall’intervento delle sigle di categoria.
Le azioni avviate nei mesi scorsi, quindi, sono giustificate dall’impossibilità di poter invece garantire alcune posizioni lavorative per le quali non si sono manifestate alternative. Un percorso che, alla luce dell’attuale contratto di servizio, è chiaro.
«Questo i sindacati lo sanno bene è un’informazione condivisa con loro tant’è che alcuni lavoratori di questa platea hanno già dato disponibilità a essere ricollocati. Suona stonata, quindi, questa incomprensibile richiesta: ha più l’aspetto di un espediente per guadagnarsi un titolo di giornale, che di un’espressione genuina di preoccupazione. Che viviamo noi, invece, tanto da lavorare a un ulteriore “piano B” che traguarderà con l’approvazione del nuovo contratto di servizio. Anche questa, cosa nota alle sigle aziendali, che sanno anche come ogni centesimo della Tari versata dai cittadini dev’essere impiegata per finanziare gli stipendi di operatori che siano concretamente impegnati nel servizio», ha aggiunto Mancarelli.
Invoca serenità, infine, il presidente di Kyma Ambiente, soprattutto a vantaggio dei lavoratori: «Se ne avessero realmente a cuore le sorti i sindacati non li utilizzerebbero per consumare battaglie tra le sigle o, peggio, fare politica. Sta accadendo questo e ci addolora, proprio per quei dipendenti che ora vivono questa difficoltà e non possono trovare nei loro rappresentanti un riferimento. Per quanto possibile, svolgeremo noi questo ruolo», ha concluso Mancarelli.
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