Nardò – Chiusura di festival ieri sulla scena di Torre dell’Alto, iconico luogo salentino, con “Eterne Età” di Marco Alemanno (voce), Marco Schiavone (violoncello) e Samuel Mele (oud, ney). Si sono fatti interpreti di un viaggio nel tempo attraverso i millenni, un viaggio vocale e musicale, che canta l’amore, la gioia e la memoria, ma anche la natura, l’umano contemplare e la spiritualità. Un percorso di parole e note – nude, semplici e profonde – che unisce ai versi senza tempo di autori come Saffo, Lucrezio, Emily Dickinson o Arthur Rimbaud, il fascino arcaico e misterioso di un tessuto sonoro, che alterna momenti di pura improvvisazione a brani di repertorio, che spaziano dalla musica mediterranea e mediorientale fino a Bach.
potrebbe interessarti anche
Europee: lista Pd per il Sud guidata da Annunziata e Decaro
Balneari, deputati Pd pugliesi: ‘Ennesimo fallimento Governo Meloni’
Consiglio di Stato, ‘Stop a deroghe concessioni spiagge’
I sovrani di Olanda in vacanza a Ostuni
Tragedia a Soleto: 37enne muore in incidente stradale
Galatina, Ugo Lisi si dimette da assessore: “ Grato a tutti voi. Vi porterò nel cuore”