Un’emendamento presentato dal relatore Gianni Berrino (FdI) al ddl sulla diffamazione potrebbe avere conseguenze drastiche per i giornalisti.
Si tratta dell’introduzione del nuovo articolo 13-bis alla legge sulla stampa, che prevede pesanti sanzioni per chi attribuisce fatti in parte falsi con il mezzo della stampa, arrecando un grave pregiudizio alla reputazione altrui.
Secondo la nuova normativa, chiunque commette tali condotte rischia fino a 4 anni e mezzo di carcere, oltre a pesanti multe che possono arrivare fino a 120.000 euro.
La proposta ha sollevato critiche e preoccupazioni da parte di diverse fazioni politiche. Il Partito Democratico ha denunciato l’emendamento come un attacco alla libertà di informazione, anche Forza Italia ha espresso dubbi sull’iniziativa evidenziand la necessità di un approfondimento della questione. Giulia Bongiorno ha annunciato una riunione di maggioranza per discutere il delicato argomento.
Fnsi: governo teme libertà stampa, orbanizzazione Paese
“Il carcere per i giornalisti è un provvedimento incivile” e denota la paura di questo governo nei confronti della libertà di stampa. Questa è l’orbanizzazione del Paese”. Lo afferma Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi. “Parlare di carcere in caso di quella che viene considerata “diffamazione grave” significa voler mettere il silenziatore a molte inchieste giornalistiche. Appare, inoltre, del tutto pretestuosa e funzionale a un disegno liberticida la confusione tra fake news e diffamazione a mezzo stampa. Con queste norme faremo un altro salto indietro nelle classifiche internazionali sulla libertà di informazione. L’auspicio è che in Parlamento anche pezzi della maggioranza sappiano reagire di fronte a questo ennesimo sfregio all’articolo 21 della Costituzione”.
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