BRINDISI – Intensificare i controlli per garantire la tracciabilità dei prodotti, a tutela degli agricoltori locali e dei consumatori. Con questo obiettivo, il Prefetto Michela La Iacona, accogliendo la richiesta pervenuta dalla Confederazione Agricoltori Italiana (CIA), ha presieduto stamane un incontro sulle problematiche che interessano il comparto orticolo di questa provincia, con specifico riferimento alla commercializzazione del carciofo, eccellenza dell’agro brindisino, prodotto su una superficie di 3400 ettari. Hanno partecipato alla riunione il Questore di Brindisi, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, il Comandante del Gruppo Carabinieri Forestali, il Comandante della Capitaneria di Porto, il Direttore dell’Agenzia delle Dogane, il Direttore Sanitario della Asl insieme a rappresentanti del Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione, il Comandante della Polizia Locale di Brindisi e il Direttore dell’Ispettorato Centrale Repressione Frodi Italia sud-est. Nello specifico, i rappresentanti della CIA hanno evidenziato le difficoltà degli agricoltori a vendere il prodotto ad un prezzo competitivo a causa dell’importazione da Paesi extracomunitari di carciofi a prezzi notevolmente inferiori a quelli locali.
Carciofo brindisino, eccellenza da tutelare
A tal fine, è stato dedicato un focus specifico sulla questione della tracciabilità del prodotto per evitare che carciofi provenienti dall’estero, con costi di produzione e di manodopera più bassi, possano essere venduti come locali. In esito alla riunione, con il contributo di tutti i partecipanti, si è convenuto di intensificare i controlli nei luoghi di vendita sia all’ingrosso che al dettaglio, al fine di verificare la documentazione attestante la provenienza del prodotto, nell’ottica di tutelare l’economia legale del territorio e il consumatore. Sono stati, altresì, programmati incontri periodici volti ad analizzare i risultati delle attività poste in essere. Ampia soddisfazione è stata espressa dai rappresentanti della CIA per l’attenzione alla problematica prospettata che interessa un settore produttivo tradizionalmente rilevante, la cui tutela è fondamentale per sostenere la competitività del settore.
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