“Bene il progetto per il dissalatore, ma non dimentichiamo l’agricoltura!”. Con queste parole, la CIA Due Mari Taranto-Brindisi interviene, attraverso una nota stampa, sul tema del dissalatore di Taranto, al centro dell’audizione in V Commissione Regionale.
“La tutela delle risorse ambientali, in particolare dell’acqua, bene pubblico essenziale, deve essere una priorità – sottolinea la CIA – specie in un contesto aggravato dalla siccità e dai cambiamenti climatici. Comprendiamo l’urgenza di garantire l’approvvigionamento idrico potabile, ma non si può sacrificare l’agricoltura, settore vitale per la nostra economia”.
Gli agricoltori, definiti dalla CIA “i primi ambientalisti del territorio”, si sentono trascurati: “Curano le campagne, presidiano le periferie e contribuiscono alla tutela del paesaggio rurale, ma spesso sono ignorati da chi si professa difensore dell’ambiente senza conoscerne le reali dinamiche”.
Emergenza idrica e danni all’agricoltura
La difficile estate 2024, segnata da scarse piogge e temperature elevate, ha evidenziato la fragilità del sistema agricolo pugliese. “I nubifragi di agosto hanno mitigato solo in parte una crisi idrica che ha causato danni incalcolabili alle colture: cali di resa del 50% per ortaggi, uva e grano, e del 60% per olive e olio”. La situazione è aggravata dalla Xylella fastidiosa, che ha compromesso metà del patrimonio olivicolo regionale.
Per la CIA, la soluzione non può essere emergenziale: “Servono invasi, nuove infrastrutture e un piano pluriennale per l’autosufficienza idrica. La Puglia non può continuare a dipendere dalla Basilicata, che gestisce l’acqua secondo i propri interessi”.
Agricoltura e dissalatori: una convivenza possibile
La nota evidenzia anche il potenziale del fiume Tara, che scarica in mare 4.000 litri d’acqua al secondo. “Con il dissalatore si potrebbe valorizzare questa risorsa, ma è indispensabile un sistema integrato che rispetti anche le esigenze irrigue. L’agricoltura non può essere messa in secondo piano: durante la pandemia ha dimostrato di essere una risorsa strategica, garantendo beni di prima necessità”.
Infine, la CIA Due Mari lancia un appello alla Regione Puglia: “Non servono solo interventi d’emergenza, ma una visione strutturale e condivisa per affrontare i rischi di desertificazione e assicurare un futuro al settore agricolo, che rappresenta il motore dell’economia tarantina”.
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